Italia prigioniera di tir e taxi: autostrade e citta’ nel caos. Cancellieri avverte: no ai blocchi
E’ scattata questa notte a mezzanotte con la protesta dei tir l’ondata di scioperi contro le liberalizzazioni decise del governo Monti. Gli autotrasportatori hanno organizzato oltre 60 presidi lungo tutta la rete autostradale dividendo l’Italia in due. Le situazioni più critiche si registrano attualmente: in Piemonte, Lombardia, Abruzzo e Campania, dove gli autotrasportatori portano avanti la cosiddetta “protesta dei forconi” che la scorsa settimana ha interessato la Sicilia.
Sull’A30 Caserta-Salerno si sono formati due km di coda in direzione sud alla barriera di Mercato San Severino e sull’A1 alla barriera di Napoli Nord verso Roma. Bloccate con grandi ripercussioni alla viabilità, anche le uscite autostradali di Caserta Sud, Capua e Santa Maria Capua Vetere. Altri presidi di manifestanti sono presenti in prossimità degli ingressi alla rete autostradale, ma al di fuori della carreggiata
Alcuni autotrasportatori stanno inoltre bloccando le entrate dell’A1 a Cassino, Frosinone, Ferentino e Caianello. I manifestanti si sono radunati nei pressi delle entrate autostradali a partire da ieri sera verso le 22 e lasciano solo uscire gli automobilisti. I caselli delle diramazioni di Roma Est, Nord e Sud sono presidiati dalla Polizia stradale che sta monitorando mezzi pesanti e taxi.
Protesta anche in Piemonte dove si registra la temporanea chiusura del casello di Asti est sull’A/21 mentre sulla Tangenziale di Torino ci sono disagi per la presenza in carreggiata di manifestanti (libera una corsia su tre). Presidi sono segnalati anche nei pressi di Serravalle e Tortona, nell’alessandrino. In Lombardia sull’A4 Milano-Brescia si registra congestione degli svincoli di Bergamo, Capriate, Seriate e Dalmine con conseguenti code in entrambe le direzioni sulla carreggiata autostradale. In Abruzzo interessati i caselli di Pescara Nord e Mosciano Sant’Angelo.
Disagi anche in tutta la Puglia dove le maggiori ripercussioni si registrano sulla tangenziale di Bari all’altezza dello svincolo per il quartiere Poggiofranco dove ci sono tre chilometri su entrambe le carreggiate. Altri blocchi sono segnalati sulla statale 379 a Specchiolla, in provincia di Brindisi, sulla statale 100 verso nord all’altezza dello svincolo per Triggiano, sulla strada provinciale (ex statale 231) ad Andria e Corato, la statale 16 a San Severo e Andria, sull’autostrada all’altezza dell’area di servizio ‘Le Saline’ vicino a Margherita di Savoia, sulla statale 7 all’altezza dell’Ilva vicino Taranto, sulla statale jonica 106 e sull’autostrada sempre vicino al capoluogo jonico, sulla statale 100 vicino Mottola.
”La grande adesione, superiore a qualsiasi aspettativa, al fermo nazionale – afferma Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito – sta dimostrando la gravità della crisi in atto. Trasportounito, in quanto organizzazione autonoma e indipendente, si sta facendo interprete di un disagio che è reale e tangibile per le imprese così come per le famiglie dei tanti autotrasportatori che si stanno battendo per la sopravvivenza”.
Sulla protesta è intervenuto anche il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri assicurando che il governo è ”molto attento a seguire questi fenomeni”, partiti dalla Sicilia ma ora estesi ad altre parti d’Italia, “perchè – ha detto nella trasmissione di Radio Uno ‘Prima di Tutto’ – nulla esclude che questi malesseri possano sfociare in manifestazioni di tipo diverso”. Poi, a margine di un convegno, ha aggiunto: ”nelle proteste non si puo’ andare oltre le leggi e non saranno tollerati blocchi stradali. Fin dove si puo’ tollerare, useremo dialogo e tolleranza – avverte – Però bisogna anche tenere presenti i diritti dei cittadini”. Per il ministro, che domani riferirà in Senato sullo sciopero dell’autotrasporto in Sicilia, “è giusto che le proteste si manifestino, sempre però nel rispetto della legge. Siamo aperti a ogni forma di dialogo – ha detto – ma siamo anche pronti a usare tutti gli strumenti che la legge ci mette a disposizione. Seguiamo gli eventi con molta attenzione e fermezza ma anche con serenità”.
Ma oggi si fermano anche i tassisti, che incroceranno le braccia per 14 ore dalle 8 alle 22. Il 27 toccherà invece ai ferrovieri. Per il 1 febbraio annunciata la serrata delle farmacie. Restano invece ancora da definire i 10 giorni di sciopero proclamati dai benzinai.
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