Monti difende le misure. Si parte con medicinali e professioni
Gli interessi anche legittimi delle categorie non devono “trasformarsi in una gabbia per i nostri figli, anche per i figli di quelle categorie”. Il presidente del Consiglio Mario Monti intervistato da Lucia Annunziata a ‘In ½ ora’ su Rai3 difende le liberalizzazioni. Quando un “insieme vasto di interessi legittimi di centinaia di categorie – evidenzia il premier – dà luogo a una gabbia, si perde la visione generale e si fa il danno dei propri figli”.
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Quanto all’applicazione non c’è “nessun intento dilatorio del governo sulle liberalizzazioni”, assicura. “Io li chiamo interventi il più rapidamente possibile alle condizioni attuali”, sottolinea. “Non so se porremo o no la fiducia – afferma – ma abbiamo moltissima fiducia sul fatto che il Parlamento sappia apprezzare questo decreto”. Entrando nel merito del dl il premier sottolinea che per quanto riguarda le ferrovie si è deciso di “resistere all’impulso di liberalizzazione immediata” che avrebbe favorito le aziende straniere che “avrebbero preso delle licenze e avrebbero operato su delle linee ricche facendo così perdere al gruppo Fs con un aumento della concorrenza i suoi margini e non favorito lo sviluppo delle linee locali. Ecco perché abbiamo voluto rinviare affinché sia l’Autorità per i Trasporti a creare le condizioni per la liberalizzazione del settore e in modo che anche gli stranieri possano entrare nel mercato partecipando anche agli oneri”.
Affrontando quindi il capitolo lavoro, che per Monti è strettamente legato alle liberalizzazioni, il premier ha sottolineato che “è un fattore, non l’unico” che incide sui costi delle imprese. “Più riusciamo ad agire sulle altre cose meno avremmo da agire sul lavoro che comunque rappresenta un grande costo per le imprese”. Come obiettivo, aggiunge Monti, “c’è quello della semplificazione del mercato del lavoro con una riduzione delle segmentazioni. Un’attenzione particolare sarà data ai giovani e al miglioramento qualitativo” del loro ingresso sul mercato del lavoro. In tema di articolo 18 ha chiarito: “Per come lei lo presenta sembra un tabù ma io sono contrario alle trattative che si aprono con dei tabù. Ci vuole apertura mentale totale”.
Quanto alla lotta all’evasione fiscale Monti assicura che non si vuole “determinare un clima di caccia alle streghe, ma di serio contrasto”. Fino ad ora “siamo andati alcuni gradini in su. Ci aspettiamo un gettito abbastanza rilevante dagli strumenti che abbiamo introdotto per un maggiore contrasto all’evasione”.
Sul declassamento dell’Italia e sul dibattito aperto sulla validità dei giudizi della agenzie di rating il capo del governo ironizza: “Non mi piace chi critica l’arbitro quando perde la partita”. “Sono convinto – afferma Monti – che le aggressioni e che i complotti esistano. Sono anche convinto che ci sia in ogni individuo, impresa o nazione, il pensiero, quando ci sono delle difficoltà, di essere vittime di un complotto. Credo che sia saggio vigilare come se ci fossero davvero dei complotti ma credo che sia doveroso agire per migliorare se stessi e non pensare che alcune lacune possano essere individuate da altri perché di mezzo c’è un complotto”.
Monti ha anche risposto a distanza alle critiche della Lega. “Abbiamo seguito con interesse i passi iniziali della Lega. Abbiamo fatto molti sforzi che sono in linea con l’aspirazione originaria della Lega: quella di rendere l’Italia meno imbrigliata dall’eccesso di regolamentazioni e di creare più occupazione”, spiega il presidente del Consiglio. “Sono sicuro che se la Lega resta fedele ai suoi propri principi fondanti sarà meno opposta a quello che facciamo”, aggiunge Monti che evidenzia che “c’è un seme di populismo in Italia come in altri Paesi”.
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