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Monti assicura il Parlamento: si delinea la via d’uscita. E incassa il disco verde politico

Ha preso il via al Senato, dopo un rinvio di poco più di mezz’ora per la mancanza del numero legale, la seduta per l’esame delle mozioni sulla politica europea. Cinque i documenti presentati: di Pdl, Pd e Terzo Polo; della Lega, dell’Idv, di Grande Sud e Coesione nazionale e quello che ha come prima firmataria Emma Bonino e sottoscritto da esponenti di vari Gruppi.
Nel suo intervento il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha sottolineato come di fronte alle scelte che si appresta a compiere l’Europa sia ”fondamentale l’indirizzo e il sostegno del Parlamento”.
”Il superamento della crisi economica, finanziaria e sociale dipende da riforme strutturali nelle mani degli Stati membri – ha detto il premier – Ma risanamento e riforme rischiano di fallire se non sono sostenute in modo conseguente da scelte a livello europeo”.
Nelle ultime settimane in Europa “il quadro economico ha subito un aggravamento” ha affermato Monti, ma “i contorni di una possibile via di uscita dalla grave crisi che ha coinvolto l’Europa cominciano a prendere forma.
E quello italiano, ha osservato, è un ”caso particolarmente significativo di politica economica forte, di politica di bilancio e riforme strutturali finalizzate alla crescita”. Un fronte, quest’ultimo, sul quale ”finora si è fatto pochissimo”. Monti ha enunciato i tre ”tasselli” di intervento: ”il perferziomento del sistema di displina di finanzia pubblica, la definizione di una batteria di firewall per evitare il contagio finanziario e il rilancio delle politiche di crescita”.