Afghanistan, strangolata dal marito e dalla suocera perché partorisce un’altra figlia femmina
Strangolata dal marito e dalla suocera. La colpa? Aver partorito una bambina, la sua terza figlia femmina, nonostante gli ‘avvertimenti’ dell’uomo che aveva sposato e che voleva a tutti i costi un primogenito. Per questo motivo una donna di 30 anni, Storay, è stata uccisa in un remoto villaggio della provincia di Kunduz, nell’Afghanistan settentrionale. “Storay, madre di tre bambine, è stata strangolata dal marito e dalla suocera in un villaggio del distretto di Khanabad”, ha affermato all’agenzia d’informazione ‘Dpa’ il portavoce della polizia, Sayed Sarwar Hussaini.
“Il marito le aveva detto che se avesse partorito un’altra bambina l’avrebbe uccisa – ha aggiunto Hussaini – Abbiamo arrestato la suocera di Storay e stiamo cercando anche il marito che è fuggito”. La storia di Storay è solo l’ultimo di una serie di episodi che mette in luce gli abusi di cui sono spesso vittime le donne afghane, in particolare quelle che abitano nei villaggi e nelle zone rurali.
Il mese scorso una ragazza è stata ritrovata dalla polizia dopo che i suoi parenti acquisiti l’avevano torturata e rinchiusa in un bagno per sei mesi perché si era rifiutata di prostituirsi. Un rapporto delle Nazioni Unite del 2010 ha sottolineato che circa un terzo delle donne afghane sono soggette a violenze di tipo fisico o psicologico, mentre il 25% è vittima di abusi sessuali.
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