Processo Mills, Berlusconi ricusa i giudici. La Procura: Inammissibile

Il sostituto procuratore generale Laura Bertolé Viale ha bocciato l’istanza di ricusazione, perché inammissibile, in alternativa nel merito, presentata da Silvio Berlusconi contro i giudici del caso Mills.
Il giudizio della procura generale rappresenta un parere non vincolante sull’istanza di ricusazione dei giudici del caso Mills depositata venerdì scorso a firma di Silvio Berlusconi.
A decidere ora, ricevuto il giudizio del magistrato, saranno i togati della prima Corte d’Appello. Quest’ultima ha diverse possibilità: può ‘bocciare’ l’istanza come fatto dalla procura generale oppure approfondire la questione e fissare un’udienza camerale con le parti per valutare i temi contenuti nell’istanza, all’esito della quale emettere il loro giudizio.
Nell’istanza di ricusazione del collegio della decima sezione penale del Tribunale, l’ex premier, accusato di corruzione in atti giudiziari, sostiene che i giudici milanesi del processo Mills avrebbero considerato inutili le prove della difesa. Il Tribunale, inoltre, si sarebbe convinto della “colpevolezza dell’imputato” soltanto attraverso gli elementi portati dall’accusa.
Per Berlusconi l’istruttoria dibattimentale del processo Mills è “‘a senso unico’ in quanto consistita nell’audizione dei soli testimoni indicati dall’accusa”. “Assumere come sia imminente il decorso del termine di prescrizione del reato, rappresenta una pacifica anticipazione del giudizio”, lamenta l’ex premier nella richiesta di ricusazione. Per il Cavaliere il Tribunale presieduto da Francesca Vitale ha più volte, con la citazione di Diego Attanasio (armatore) e con la richiesta di assistenza internazionale fatto cenno all’imminente prescrizione.
Intanto, è stata rinviata al 7 febbraio prossimo l’udienza davanti al gup Maria Grazia Domanico nell’ambito del procedimento sul passaggio di mano dell’intercettazione tra Piero Fassino e Giovanni Consorte ai tempi della mancata scalata alla Bnl.
Stando a quanto si è appreso l’udienza, alla presenza di Silvio Berlusconi, è stata fatta slittare perché le dichiarazioni spontanee dell’ex premier, attese per oggi, non avrebbero consentito ai suoi difensori di presentarsi, all’udienza del processo Ruby. Per ragioni tecniche, per evitare sovrapposizioni quindi, l’udienza è ‘andata a vuoto’.
Il processo sul caso Ruby, dove Berlusconi è accusato di concussione e di prostituzione minorile, è stato invece rinviato al 10 febbraio prossimo. Dopo aver ascoltato oggi alcuni agenti della Polizia Giudiziaria, per la prossima udienza sono previsti gli interrogatori dei poliziotti che fermarono, il pomeriggio del 27 maggio 2010, la giovane Karima, segnalata per un furto, e la portarono in Questura.
Dalla prossima udienza, quindi, si entrerà nel ‘vivo’ delle accuse rivolte all’ex premier, in particolare quella di concussione, per le modalità con le quali la minorenne venne rilasciata quella notte e affidata al consigliere regionale lombardo Nicole Minetti.