Siria, strage ad Homs: 337 morti. Damasco nega ogni responsabilità
E’ di 337 morti e 1.300 feriti il bilancio dei morti a Homs. Lo riferisce il corrispondente di al-Arabiya, che denuncia anche che è stato distrutto l’ospedale Khalidiya in città.
Oltre ai 337 morti a Homs, l’Osservatorio siriano per i diritti umani parla di altre 35 persone uccise nel resto della Siria. Tra loro anche 16 civili. Al-Arabiya denuncia almeno 416 vittime nel Paese da quando l’Esercito libero siriano ha intensificato le operazioni armate contro le forze di sicurezza del regime di Bashar al-Assad.
Il regime di Damasco ha negato oggi la responsabilità dell’uccisione di civili in Siria, accusando ”uomini armati” di essere responsabili del massacro.
I residenti di Homs hanno riferito che verso le 20 di ieri sera le forze di sicurezza siriane hanno iniziato a colpire i dintorni di Khalidiya usando artiglieria e colpi di mortaio. Almeno 36 case sono state completamente distrutte mentre le famiglie che ci vivevano erano al loro interno, denunciano gli abitanti di Homs.
”Eravamo dentro casa nostra quando abbiamo iniziato a sentire i cannoneggiamenti. Abbiamo sentito i bombardamenti sulle nostre teste”, ha dichiarato ad al-Arabiya Waleed, un residente a Khalidiya.
Mentre i cittadini siriani stanno provvedendo a fornire aiuti alla popolazione di Homs e allestiscono le cerimonie funebri delle vittime, le forze di Bashar al-Assad continuano ad attaccare, riferisce il corrispondente di al Arabiya. Altre 79 persone sono rimaste uccise in altre zone di Homs. Il bilancio delle vittime, se confermato, risulta il più sanguinoso di 11 mesi di rivolte contro il regime di Damasco.
Intanto Al Arabiya manda in onda decine di immagini di cadaveri per strada e di scene di caos nella città, dove appaiono diversi edifici distrutti. I cittadini di Homs, intanto, mandano aggiornamenti via Twitter. Un utente scrive di una città che ”sta sanguinando” e sotto pesanti bombardamenti, un altro riferisce di ”almeno 366 esplosioni questa notte”.
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