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Processo Mills, gli avvocati tentano un’ultima carta: “Il reato è prescritto”. I giudici: si va avanti

I difensori di Silvio Berlusconi chiedono ai giudici del processo Mills una sentenza di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione.
I giudici della decima sezione penale riunitisi in camera di consiglio dopo la richiesta di «non luogo a procedere per intervenuta prescrizione» chiesta dall’avvocato di Berlusconi Piero Longo, hanno stabilito che per loro è impossibile al momento decidere sulla data della prescrizione. La decisione «non potrà che essere contestuale alla valutazione del merito del processo». Il tribunale ha così respinto la richiesta avanzata dalla difesa di Berlusconi, imputato per corruzione in atti giudiziari, e ha disposto il «procedersi oltre» fissando una nuova udienza per il 15 febbraio, che si aggiunge a quella di sabato 11. Il collegio è sotto ricusazione e pertanto non può prendere «alcuna decisione definitoria».

Secondo i difensori dell’ex premier, infatti, nel corso delle ultime settimane, in occasione dell’interrogatorio in videoconferenza da Londra con David Mills, vi è stata una sospensione dei ‘lavori’ provocata da un impedimento dei legali dell’avvocato inglese e non, quindi, dalla difesa dell’imputato. Questione questa che accorcerebbe i tempi per un calcolo relativo alla prescrizione.

Di diverso avviso l’accusa che boccia i calcoli della difesa, secondo i quali la prescrizione è intervenuta al più tardi il 3 febbraio scorso. “Per l’accusa il reato non è prescritto e non si prescrive nemmeno tra una settimana”, ha detto il pm Fabio De Pasquale.

Oggi è stato sentito come teste l’armatore Diego Attanasio il quale ha riferito di aver pagato a Mills solo le parcelle per il lavoro che svolgeva.