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Lusi, spunta un’altra villa ai Castelli da due milioni euro. Rutelli si difende: Siamo la parte lesa, deve restituire tutti i soldi

E’ l’ultima scoperta del tesoro accumulato dall’ex tesoriere della Margherita Lusi. Una seconda villa ai Castelli del valore di circa 2 milioni di euro di cui risulta proprietaria la “Immobiliare Paradiso”, la società cui l’ex tesoriere della Margherita aveva già intestato la proprietà della principesca residenza di Genzano e che controllava direttamente attraverso la “TTT “, la srl utilizzata per drenare i 13 milioni e 600 mila euro dalle casse del partito. La “scoperta” della Procura di Roma e del Nucleo di polizia Tributaria è delle ultime ventiquattr’ore.

“Sfido qualunque segretario di qualunque partito a fare una conferenza stampa come ho fatto io oggi. Credo, anzi sono sicuro, che nessuno lo avrebbe fatto”. Quasi sbotta Francesco Rutelli dopo un’ora e più di domande alle quali è stato sottoposto dai giornalisti che, al Senato, hanno assistito alla presentazione di una modifica alla legge sui rimborsi elettorali ai partiti politici che se approvata, assicura, scongiurerebbe il ripetersi di un ‘caso Lusi’.
L’ex presidente dei Dl ripete di “vivere con sofferenza questa vicenda ma questo non ci impedisce di reagire con lucidità. La nostra è sempre stata, fin dall’inizio, una linea di trasparenza e verità. Ciò che è accaduto non deve più succedere”. Trasparenza e verità, ribadisce, che si è tradotta nella “massima collaborazione” con la magistratura di Roma che oggi, aggiunge, si è vista recapitare, tramite i legali del disciolto partito, “gli estratti conto dal primo gennaio del 2007 al 31 dicembre 2011″.
Gli stessi che la Guardia di Finanza aveva inutilmente richiesto alla filiale della Bnl del Senato. “Ricordo – sottolinea l’ex presidente Dl – che noi siamo la parte lesa e che non ci accontentiamo di una restituzione parziale dei fondi sottratti come ha proposto Lusi. Noi quei soldi li rivogliamo indietro fino all’ultimo euro ed è per questa ragione che gli atti legali che abbiamo finora intrapreso sono all’insegna della totale collaborazione con i magistrati”.
Rutelli ha presentato un emendamento al dl sulle liberalizzazioni per modificare alcuni “meccanismi legislativi” che rendano e meno aggirabile la legge sui rimborsi elettorali e più rigorosi i bilanci dei partiti e dei movimenti politici, oltre alle società partecipate o controllate, che “devono essere certificati da una società di certificazione indipendente iscritta all’Albo speciale delle società di revisione tenuto dalla Consob”.
Inoltre i presidenti di Senato e Camera dovranno comunicare al ministero dell’Economia, sempre sulla base di un controllo compiuto dai revisori, l’avvenuto riscontro della regolarità nella redazione del rendiconto, della relazione e della nota integrativa. Il collegio dei revisori è composto da cinque membri nominati dai presidenti delle Camere all’inizio della legislatura. Non meno di due membri del collegio dovranno essere scelti tra i presidenti di sezione della Corte dei Conti e almeno uno tra i dirigenti di prima fascia del ministero dell’Economia.
Un sistema che, secondo Rutelli, “non permetterà che si verifichi nuovamente un caso Lusi” e verrà scongiurata “la possibilità che partiti approvino in buona fede bilanci contraffatti da chi li presenta, come è accaduto con la Margherita”. Questa modifica al decreto liberalizzazioni si rende necessaria perché, ha spiegato ancora Rutelli, “i bilanci dei partiti non sono bilanci statali e non possono essere portati direttamente alla Corte dei Conti”.
Dell’emendamento Rutelli ha informato i presidenti delle Camere, Fini e Schifani, il presidente del Consiglio Monti e il ministro per i Rapporti con il Parlamento Giarda. Ora si augura che i partiti sappiano cogliere l’opportunità di un cambiamento. “L’ideale – ha osservato – sarebbe quella di cambiare la natura giuridica dei partiti e delle associazioni politiche”, intervenendo sull’articolo 49 della Costituzione. Ma i tempi si dilaterebbero e “l’orizzonte della legge si allargherebbe”.
“Abbiamo subito una lezione ma vogliamo chiarire che l’abbiamo capita. Per questo diciamo che la magistratura fa bene a indagare a tutto campo. Ricordo che noi siamo la parte offesa e pretendiamo la totale restituzione del maltolto. Non è vero, come ho letto da qualche parte, che siamo pronti ad accontentarci della restituzione parziale proposta da Lusi. C’è un colpevole e ci sono delle vittime. Questo deve essere chiaro”.
“Lusi aveva la più totale fiducia del partito, mia e del gruppo dirigente dell’ex Margherita ma, bisogna dire, anche del Pd, considerando che era stato nominato componente della Giunta per le autorizzazioni a procedere”. Fiducia mal riposta, ha concluso Rutelli, visto che, come ha precisato, i fondi sottratti ammontano a ben oltre 13 mln e mezzo. Come ha scoperto la società di revisione dei conti, incaricata di spulciare i bilanci e la documentazione amministrativa, sono spuntati altri 618.000 sottratti nel 2007.