Quanto costa il gelo, Coldiretti lancia l’allarme: In 10 giorni in fumo 1,5 miliardi di produzione
Il maltempo è costato fino ad ora almeno 1,5 miliardi all’intero sistema produttivo tra i danni causati ed il fermo delle attività nel settore agricolo, industriale e dei servizi, anche pubblici. E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che in soli dieci giorni è stato bruciato lo 0,1% del Pil realizzato dal Paese in un anno.
L’agroalimentare, sottolinea la Coldiretti, è stato il settore più colpito con danni stimati pari complessivamente a mezzo miliardo di euro lungo tutta la filiera (agricoltura, industria alimentare, distribuzione, trasporti, ecc.) ma un conto pesante è pagato anche dai numerosi distretti dell’attività manifatturiera presenti nelle aree colpite dal maltempo, dalle calzature ai mobili fino agli elettrodomestici delle Marche, dalla ceramica dell’Emilia fino al commercio all’autotrasporto e alla pesca.
Fa i conti dei danni subiti anche la Cia-Confederazione italiana agricoltori, fortemente preoccupata per la situazione in cui oggi versa l’agricoltura italiana che ha subito conseguenze economiche catastrofiche per centinaia di milioni di euro.
Il blocco dei mezzi pesanti, l’impercorribilità delle strade e le enormi difficoltà per raggiungere le aziende agricole, rileva la Cia, hanno fatto crollare del 40% le consegne dei prodotti alimentari freschi (frutta, verdura, carne, latte, latticini, uova) dalle campagne ai mercati all’ingrosso rispetto al quantitativo medio abituale.
In poco meno di una settimana, rileva la Cia, oltre 200 mila tonnellate di merce deperibile sono andate perse o rimaste presso le strutture degli agricoltori. Un danno enorme che si aggiunge alla devastazione di un terzo delle coltivazioni di ortaggi (cavolfiori, radicchio, carciofi, indivia, cicoria), ‘bruciati’ dal freddo polare, e ai numerosi danneggiamenti subiti dalle imprese (serre, cascine, stalle, magazzini, trattori, pompe idrauliche, meccanismi per la mungitura e per la distribuzione del mangime, gruppi elettrogeni).
Per questa ragione la Cia rinnova l’appello alle autorità competenti affinché si garantisca in via prioritaria il trasporto dalle nostre campagne dei prodotti agroalimentari.
Se la situazione non torna al più presto alla normalità, sarà un disastro per l’intero sistema agricolo-alimentare nazionale. Già ora la filiera, dal campo al dettaglio, perde più di 50 milioni di euro al giorno.
La Cia ricorda che al momento risultato isolate cinquemila imprese a causa di neve e ghiaccio. E le zone più colpite sono in Emilia Romagna, Marche, Toscana, Umbria, Abruzzo, Molise, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria.
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