Fiom, sciopero generale per l’art.18. Ma la mossa di Landini rischia di dividere il sindacato
Uno sciopero generale di 8 ore venerdì 9 marzo con manifestazione a Roma. A proclamarlo la Fiom contro la riforma del mercato del lavoro, la modifica dell’art.18 e il contratto Fiat.
Per consentire lo sciopero generale e la manifestazione a marzo le tute blu della Cgil hanno deciso di cancellare la mobilitazione prevista per sabato prossimo e di trasformare la manifestazione che sarebbe dovuta partire da piazza della Repubblica a Roma in una assemblea nazionale dei delegati.
“Ogni manomissione all’articolo 18 va respinta. Non può essere oggetto né di trattativa né di negoziato”, scandisce il leader delle tute blu Cgil Maurizio Landini. “Se si somma la riforma delle pensioni e la trattativa sul mercato del lavoro si ravvisa un tratto comune che ci dice che siamo di fronte non a provvedimenti presi a caso ma a riforme strutturali che non rispondono alla richiesta di uscire dalla crisi e mettono in questione i diritti”. “Lo sciopero generale deve servire anche a rendere esplicito il fatto che questo governo si muove all’interno della stretta applicazione della lettera della Bce e che gli interventi proposti non risolvono le cause che hanno prodotto la crisi ma si traducono in ripetizioni di tagli allo stato sociale e ai diritti che non è l’idea di Europa che abbiamo. Noi chiediamo esplicitamente un cambio delle politiche sociali e occupazionali del governo”.
Intanto oggi, alle 18.30, ci sarà un nuovo incontro tra imprese e sindacati sulla riforma del lavoro. Mentre il governo ha convocato per domani le parti sociali.
“Non è ipotizzabile una sospensione dell’articolo 18, le invenzioni di qualche giornale le lasciamo ai giornali”, dichiara il leader della Cgil Susanna Camusso a proposito delle ipotesi circolate in questi giorni sulla stampa in merito a possibili proposte da parte del governo di sospendere l’articolo 18 per un periodo limitato e affrontare il nodo della precarietà. “E’ insopportabile – ha continuato Camusso, a margine della presentazione dell’Annuario del lavoro 2011- sembra che tutta la discussione debba essere solo sull’articolo 18, che non è il centro del confronto e non si discute invece dei problemi veri”. Quanto alla convocazione di domani a Palazzo Chigi Camusso ha aggiunto: “La riforma bisogna farla insieme al governo, le parti sociali possono dare contributi unitari ma il tema vero è se domani si esce dalla logica degli annunci e si pongono nella discussione le cose davvero importanti -ha spiegato Camusso- quali politiche della crescita che accompagnano la riforma del lavoro e come si interviene sulla precarietà e gli ammortizzatori universali. Su questo finora -ha concluso il segretario generale della Cgil- abbiamo sentito solo titoli e non proposte che permettano al confronto di entrare nel merito”.
Per il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, ”su articolo 18 c’è la necessità di trovare soluzioni ragionevoli. Bisogna scrivere in maniera chiara quali sono i motivi, le cause che possono legittimare una risoluzione di un rapporto di lavoro. Devono essere scritte in maniera così chiara che non si devono applicare, ma interpretare”. ”Io sono moderatamente ottimista – aggiunge Angeletti – penso che nessuno abbia un interesse reale a non trovare una soluzione nella trattativa”.
Angeletti auspica che domani si possa entrare nel merito della discussione: “Vedremo l’accoglienza che ci sarà dal governo sulle nostre proposte, spero che il confronto stavolta entri nel merito”.
Sul tema dell’articolo 18 il sindacato deve trovare una momento di sintesi, sostiene il leader della Cisl Raffaele Bonanni. “Dobbiamo trovare una soluzione, mi pare che alcune proposte di manutenzione – ha dichiarato – abbiamo preso abbastanza piede, sarebbe incomprensibile che nel sindacato non si trovasse una via d’uscita sapendo che il governo vuole comunque intervenire su quella materia”. Secondo Bonanni ci sono “ampi margini per arrivare a un documento condiviso perché -ha continuato- l’altra volta il ministro Fornero ha segnalto un avvicinamento molto forte alle posizioni di Cgil, Cisl e Uil delle realtà imprenditoriali. E’ stato un buon risultato che ha premiato un lavoro di sintesi delle parti sociali”.
Dal canto suo il viceministro del Lavoro Michel Martone afferma che “il governo spera e sta lavorando per trovare un accordo con le parti sociali”. “Noi potremmo fare, come ha detto il presidente della Repubblica, una importante riforma del mercato del lavoro dialogando con le parti sociali e questo sicuramente ci potrebbe mettere nella condizione di maggior forza. Una via preferibile a quella spagnola”, ha spiegato.
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