• Home »
  • Apertura-NO »
  • Monti, no alle Olimpiadi 2020 a Roma: è una avventura che non ci possiamo permettere

Monti, no alle Olimpiadi 2020 a Roma: è una avventura che non ci possiamo permettere

Monti, no alle Olimpiadi 2020 a Roma: è una avventura che non ci possiamo permettere

Sfuma il sogno delle Olimpiadi 2020 a Roma. Il presidente del Consiglio Mario Monti, al termine del consiglio dei Ministri ha infatti annunciato che non firmerà la garanzia finanziaria richiesta dal Cio per la candidatura della Capitale ad ospitare i Giochi. “Le condizioni economiche del Paese non consentono di dire sì”, ha detto in conferenza stampa il premier spiegando che il Comitato promotore ha presentato “un progetto che da ogni punto di vista merita elogio” e che “presenta conclusioni positive dal punto di vista dell’impatto economico”. Tuttavia, di fronte alla necessità che il governo si impegni con il Cio “a coprire ogni eventuale deficit nel bilancio del Comitato organizzatore”, il Consiglio dei ministri all’unanimità ha deciso che “non sarebbe responsabile nelle attuali condizioni dell’Italia assumere questo impegno di garanzia che potrebbe mettere a rischio i soldi dei contribuenti”.

“Il premier Monti ha dato motivazioni molto chiare, ma purtroppo non condivisibili. Ma ne parleremo dopo”, ha detto amareggiato il sindacoGianni Alemanno che sulle voci di probabili dimissioni ha tuonato: “Assolutamente no. Mi dispiace deludere i miei oppositori”.

Deluso anche Mario Pescante, presidente del comitato promotore: ”C’è tanta amarezza per una grandissima occasione persa. Il progetto era serio anche da un punto di vista economico ma è stata una decisione molto ponderata che dobbiamo accettare”, ha detto dopo l’incontro con il presidente del Consiglio. ”Da parte nostra -ha continuato Pescante- c’era anche l’illusione che i Giochi potessero dare un contributo per il rilancio del paese e per spiegare ai giovani che nel 2020 ci saremo. Ma non è stata condivisa. Siamo stati ore a parlare ma il presidente del Consiglio è stato irremovibile sul discorso dei conti collegati alla situazione economica generale. Dobbiamo rassegnarci, per almeno 10 anni non si parlerà più di Giochi in Italia”.