Rivoluzione Sanremo, il festival si segue sui social network e il divertimento è assicurato
(Elettra Boccia) Sanremo è sempre Sanremo e allora può essere utile, per sfuggire ai colpi di sonno, alle pubblicità e ai monologhi trovare una maniera alternativa per guardare il festival sebbene, da questo punto di vista, gli occhi sono più incollati al computer e allo schermo di uno smartphone che alla televisione. Non è la prima volta, ma con il passare delle edizioni la tecnica si fa sempre più capillare ed evoluta: si segue e si commenta l’evento su Facebook ma soprattutto su Twitter. Basta premettere il simbolo (hashtag) # prima della parola chiave e il gioco e fatto. Ogni cinguettio sul festival in questo caso si accoda a quelli precedenti, è possibile rispondere o in gergo tecnico retwittare (copiare o incollare una frase che ci sembra particolarmente significativa) il tutto in 140 caratteri.
E ieri, come c’era da aspettarsi, ci sono stati una miriade di cinguetti: sulle esibizioni, sul presentatore e la sua spalla e ovviamente sull’ora di monologo di Adriano Celentano. Battute a raffica tutte orientante più o meno a smitizzare il guru della via Gluck, i discorsi molte volte senza filo logico, le celebri pause.
Lo spettacolo, lento come solo il Festival sa e deve essere, è andato avanti alcuni hanno abbandonato il campo, sfiniti altri hanno continuato a twittare fino alla fine mettendo in scena quella che potremmo definire la versione 2.0 delle classiche discussioni da bar. Poi tutti a dormire, stasera si profila all’orizzonte una nuova lunga serata nel segno di #sanremo.
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