Accordo Alfano, Bersani e Casini: riduzione del 20% dei parlamentari e riforma elettorale
I segretari del Pdl e del Pd, Angelino Alfano e Pierluigi Bersani, insieme al leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, si sono incontrati questa mattina alla Camera per verificare i punti di convergenza sulle riforme istituzionali e sulle modifiche alla legge elettorale.
“Oggi con Alfano e Bersani abbiamo raggiunto un’intesa sulle riforme costituzionali che, a partire dalla riduzione del numero dei parlamentari (si ipotizza un taglio del 20%), apra una fase di autoriforma della politica” annuncia il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini al termine dell’incontro a cui hanno partecipato anche il vicepresidente di Futuro e liberta’, Italo Bocchino, il vicepresidente del gruppo Pdl al Senato Gaetano Quagliariello, Ferdinando Adornato per l’Udc e Luciano Violante, come responsabile delle riforme istituzionali del Pd. “Abbiamo deciso di dare un segnale subito sulla riduzione dei parlamentari. Si apre una fase nuova, che ci consente di raggiungere nuovi traguardi: vogliamo passare cosi’ dalle parole ai fatti” sottolinea il leader dell’Udc. “C’è stata un’ampia convergenza sulle riforme istituzionali ed era interesse di tutti fare una verifica” conferma Italo Bocchino.
Alfano, Bersani e Casini hanno dato il via libera ai contenuti raccolti dai tavoli sulle riforme e al calendario, le cui tappe sono state ipotizzate, oggi nel corso del vertice, dai ‘coordinatori’ dei partiti che si stanno occupando di questa materia. Abc (abbreviazione con la quale viene ormai chiamato il terzetto formato dai segretari Pdl e Pd e dal leader dell’Udc) hanno sostanzialmente approvato il quadro delle modifiche che si dovrebbero apportare alla Costituzione: riduzione del numero dei parlamentari, introduzione dei meccanismi per la sfiducia costruttiva, potere di nomina e di revoca dei ministri da parte del presidente del Consiglio e superamento del bicameralismo perfetto.
I tempi dovranno essere necessariamente ravvicinati, visto che il processo di riforma costituzionale prevede una doppia lettura sia alla Camera che al Senato a distanza di tre mesi l’una dall’altra. Per cui il calendario abbozzato oggi prevede la conclusione della fase istruttoria e la presentazione di un testo condiviso in Parlamento entro 2-3 settimane.
Dopo la prima lettura verra’ incardinata la legge elettorale e, successivamente, si arrivera’ alla seconda lettura in autunno per completare l’iter entro dicembre-gennaio.
Il dialogo sulle riforme dunque va avanti e con tappe definite. “L’incontro e’ servito a fare il punto sul tavolo per le riforme che sta lavorando da un mese” riferisce Adornato. “Si tratta ora di passare alla seconda fase che dovrebbe ultimare l’elaborazione fatta finora e, in tempi rapidi, avviare l’iter vero e proprio delle riforme”. L’esponente dell’Udc ha spiegato il timing del processo di modifica della Costituzione e della legge elettorale, confermato oggi dai tre segretari. “Prima partiamo con le riforme costituzionali che dovrebbero comprendere la riduzione del numero dei parlamentari, i meccanismi per la sfiducia costruttiva, il potere di nomina e di revoca dei ministri da parte del presidente del Consiglio e il superamento del bicamerlismo perfetto. La legge elettorale -ha aggiunto- verra’ dopo”.
Il clima politico, ha infine osservato il deputato dell’Udc, e’ favorevole. “Dopo anni di guerra civile e ideologica ora c’e’ un clima nuovo, c’e’ stata una svolta permessa dal nuovo corso politico inaugurato dal governo Monti. Incrociando le dita e’ la prima volta, dopo decenni, che e’ possibile fare delle riforme condivise”.
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