India, trattative in corso per i marò arrestati. Nuova Delhi: Seguiamo le nostre leggi

Massimiliano Latorre, uno dei due militari arrestati

Presentata all’Alta corte del Kerala l’istanza per la l’annullamento del provvedimento di custodia dei due maro’ accusati di aver ucciso, mercoledi’ scorso, due pescatori al largo delle coste dello stato meridionale indiano. Lunedi’ il giudice KP Roy aveva disposto la custodia cautelare di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone fino al 5 marzo.
Alla base del ricorso la tesi che la polizia del Kerala non ha l’autorita’ di condurre un’inchiesta su un incidente avvenuto oltre le acque territoriali indiane.
Intanto è cominciata oggi la missione dell’inviato italiano, il sottosegretario agli esteri Staffan de Mistura, che incontrera’ la sua controparte indiana Perneet Kaur per cercare di trovare una soluzione alla crisi scoppiata fra Italia e India dopo l’arresto, domenica a Kochi, dei due maro’.
Il sottosegretario agli Esteri indiano però ha ribadito che Nuova Delhi seguira’ le proprie leggi nel trattare il caso. “Certamente seguiremo le nostre leggi”, ha affermato. “Per quanto riguarda la questione della legge, gli italiani hanno una loro interpretazione e noi la nostra”, ha aggiunto.
Fonti del governo indiano citate dai media locali (Times Now e The Hindu) esprimono comunque la ”disponibilita”’ delle autorita’ di Nuova Delhi a un negoziato con gli italiani. ”Ci sono differenze con l’Italia sulla ricostruzione dei fatti, sulle procedure e i processi, ma siamo disponibili a impegnarci con loro. Se lo deciderano, concederemo loro accesso consolare ai due detenuti”, hanno precisato le fonti ammettendo che per entrambe le parti questo caso rappresenta una novita’. ”Abbiamo detto molto chiaramente agli italiani che, in quanto rappresentanti del governo indiano, seguiremo il nostro ordinamento”, si continua a precisare.
Il quotidiano ”The Hindu” parla oggi anche del ricorso, da parte delle autorita’ italiane, all’aiuto del Vaticano (le due vittime, Valentine Jalastein e Ajeesh Binki erano di religione cattolica) per consentire, si legge, il rilascio di Massimiliano Latorre e di Salvatore Girone il ritorno in Italia dopo il pagamento di un risarcimento alle famiglie delle vittime. ”Ma l’India mantiene la sua posizione ferma. Il loro caso sara’ perseguito qui. E poi, a meno che il tribunale non decida altrimenti, saranno processari qui”, ribadiscono fonti altolocate citate dal quotidiano precisando che, secondo la sezione 4 del codice penale indiano un reato commesso ”ovunque” contro un cittadino o una imbarcazione indiani puo’ essere perseguito in India.
La vicenda dei due italiani rischia di diventare anche un caso politico, con il governo e i politici locali che potrebbero usare il caso per cavalcare un diffuso sentimento anti-italiano. Il governo del Kerala ha offerto subito un posto di lavoro, come impiegata presso il dipartimento della pesca, a Dora Jalastein, la moglie di uno dei due pescatori uccisi. Proprio ieri la donna aveva presentato un’istanza all’Alta corte dello stato meridionale indiano per chiedere un risarcimento di 200mila dollari.