Stipendi italiani troppo bassi. Sindacati all’attacco: Tagliamo tasse e contributi
”Noi diciamo già da qualche anno, prima del ministro Fornero e anche di Eurostat che il problema dell’Italia è che appunto negli anni ’90 siamo caduti in una trappola fatta da bassi salari e bassa produttività: peraltro, il governo oltre alle belle intenzioni che ovviamente non sono altro che intenzioni apprezzabili, sarebbe bene rendere strutturali quelle riduzioni di tasse che si hanno sui premi di produttività, che questo governo non ha ancora approvato di nuovo a differenza del precedente”. Così il segretario generale della Uil Luigi Angeletti, da Vicenza commenta gli ultimi dati Eurostat secondo cui i salari dei lavoratori italiani sono tra i piu’ bassi d’Europa. ”Quindi, queste sarebbero delle buone azioni in questa direzione – spiega – perché il problema dei bassi salari in Italia è fatto da tasse: noi paghiamo troppe tasse, più di qualunque altro Paese. Tra tasse e contributi più della metà dello stipendio va allo Stato. Non sarebbe ora di dargli una tagliata?”, si chiede Angeletti.
Dal canto suo la Cisl ”sfida il governo ad aprire con noi una discussione davvero chiara, davvero forte e trasparente sulle disfuzioni di sistema, su fisco e salari”, dice il leader Raffaele Bonanni. ”Non si giustificano salari sotto la Grecia e Cipro che posizionano l’Italia al gradino più basso per i salari e a quello più alto per stipendi di politici e manager pubblici e privati”. Salari falcidiati ”in modo inesorabile” dal fisco: ”Troppe tasse sul lavoro dipendente, siamo oltre il 50%”, aggiunge puntando il dito contro ”l’enfasi che si mette sull’art. 18 mentre nessuna parola e nessuna iniziativa viene condotta su salari e fisco. E questo è sconcertante”, spiega ancora.
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