Caso Scazzi, un testimone rivela: Sarah aveva paura di Sabrina
”Sarah veniva spesso a casa mia a trovare mia figlia Francesca. Quest’ultima mi ha detto che una volta, avevano perso il pullman per andare a scuola e Sarah le disse che non si fidava tanto della cugina Sabrina. Inoltre mi ha detto che Sarah non voleva andare da sola in auto con la cugina”. Lo ha detto poco fa nell’aula del Tribunale di Taranto, Donato Massari, testimone chiamato a deporre al processo in Corte d’Assise per l’omicidio della 15enne Sarah Scazzi avvenuto il 26 agosto del 2010 ad Avetrana. La sua è la deposizione più attesa della settima udienza.
”Cosima Serrano venne a casa mia e mi disse che, se mi avessero chiamato i carabinieri – ha riferito Donato Massari che il pomeriggio del 26 agosto del 2010 passava in auto nei pressi del Palazzetto dello Sport e del campo sportivo di Avetrana -, avrei dovuto dire che il furgone che avevo visto, affiancato a una Opel Astra Station Wagon grigio metallizzata, non era di colore blu ma bianco” anche perché ”la stessa Cosima riferì che un suo nipote aveva visto Sarah entrare in un furgone bianco”.
Le due principali imputate sono la stessa Cosima Serrano e la figlia Sabrina Misseri. La prima volta le due donne si presentarono a casa di Massari il 4 settembre, circa una settimana dopo la scomparsa di Sarah, e chiesero di parlare con Francesca, la figlia di Massari molto amica della ragazzina scomparsa ma non ottennero di incontrarla. La moglie di Massari fotografò dall’alto l’automobile di Cosima Serrano che è appunto una Opel Astra station wagon grigio metallizzata proprio perché, come ha spiegato il testimone, aveva parlato alla consorte in precedenza della scena che avrebbe visto il 26 agosto.
L’uomo non ha saputo indicare con certezza l’orario dell’avvistamento: sia nei verbali che oggi in Aula ha riferito di aver assistito alla scena dei due mezzi affiancati, l’Opel Astra e il furgone blu, prima alle 14.35 e in un secondo momento tra le 14 e le 14.20. L’uomo ha detto che dopo aver visto le due vetture una vicina all’altra, ”l’Opel ha fatto una manovra azzardata e ha quasi rischiato di tamponare un’altra macchina”.
Massari non ha visto chi era a bordo della Opel, né la targa di quest’ultimo veicolo, mentre è stato più preciso sul colore del furgone, sicuramente blu, e sul conducente dello stesso furgone, un giovane di circa 25 anni con baffi folti e una capigliatura che sembrava una parrucca.
Il testimone ha riferito che dopo la prima visita del 4 settembre in occasione della quale le due imputate chiesero di parlare con la figlia Francesca per sapere se sapeva qualcosa di Sarah, passati alcuni giorni, si presentò da sola Cosima chiedendogli appunto di riferire ai carabinieri di aver visto un furgone bianco e non blu. Infine, dopo qualche giorno si presentò solo Sabrina che ”mi chiese dettagli sulle fattezze del conducente del furgone”. Massari non è stato molto preciso neanche sui giorni in cui le donne si presentarono a casa sua.
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