Valsusa, duri scontri sull’A32. I no Tav avvertono: Fermeremo tutto. Via i blocchi
Cariche di alleggerimento della polizia e lancio di lacrimogeni al presidio No Tav di Chianocco nei pressi dello svincolo dell’autostrada Torino-Bardonecchia: ”A seguito dell’ennesimo e più determinato tentativo di sfondamento del cordone delle forze di polizia, posto a protezione della A32 – riferisce la Questura di Torino – e al contestuale fittissimo lancio di pietre ed oggetti contundenti proveniente dalle retrovie, al fine di evitare la rioccupazione dell’autostrada, si è resa necessaria una carica di alleggerimento con l’impiego, anche di idranti e lacrimogeni, che hanno così permesso di disperdere, al momento, i manifestanti”. Sulla rampa di accesso della A32, erano infatti ancora presenti alcune centinaia di manifestanti che fronteggiavano le forze dell’ordine. Il gruppo aveva tentato un primo sfondamento, in cui è stato ferito un carabiniere, che è stato trasportato in ospedale, e un funzionario di polizia. Una donna tra i manifestanti ha accusato un malore ed è stata portata via dall’ambulanza.
Si è concluso, invece, il blocco di alcuni manifestanti No Tav all’altezza dello svincolo di Rivoli-Cascine Vica della tangenziale di Torino.
Oggi c’è stata anche un’aggressione a due operatori del Corriere.tv, che ieri ha trasmesso il video del carabiniere insultato da un manifestante No Tav. Dalle prime notizie sembra che i due operatori, che si trovavano all’interno di un furgone nei pressi del presidio No Tav allo svincolo di Chianocco (Torino) dell’autostrada A32 Torino-Bardonecchia, forse scambiati dai militanti per dei poliziotti, siano stati circondati da una trentina di manifestanti che li hanno costretti a uscire dalla vettura e li hanno malmenati, minacciandoli e insultandoli. Poi hanno distrutto alcune attrezzature e tagliato le gomme della vettura.
Nel filmato, realizzato ieri dalla troupe si vede un militante No Tav che provoca verbalmente un carabiniere, il quale però resta immobile senza reagire alle offese. Il militare oggi ha ricevuto solidarietà da molti esponenti politici. Al carabiniere è arrivato anche un ‘encomio solenne’ dal comandante generale dell’Arma, Leonardo Gallitelli, che ha telefonato al militare complimentandosi per “la fermezza e la compostezza professionale dimostrate, che hanno impedito ad una situazione delicata di degenerare in ulteriori incidenti”. Anche il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, ha espresso il proprio apprezzamento per il comportamento tenuto dal carabiniere in Val di Susa.
Non è stato l’unico episodio di tensione tra manifestanti e giornalisti in Val di Susa. “Mentre si avvicinavano alle barricate per fare delle riprese – riferisce una nota di Tgcom24 – la nostra troupe è entrata in contatto con un gruppo di No Tav. La paura che il nostro giornalista potesse filmare i manifestanti ha fatto scattare la tensione. Il telefono del nostro giornalista è stato fatto volare e i toni si sono accesi”. Alla troupe è stato chiesto di consegnare il nastro.
Dopo le tensioni di ieri in Valsusa, tre auto di altrettanti attivisti No Tav hanno preso fuoco nei pressi di Chianocco. Incendi si sono verificati anche ai danni di alcune strutture, tra cui una falegnameria, mentre un principio di incendio ha interessato un autoarticolato nei pressi di Bruzolo. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Susa.
A sottolineare la necessità di andare avanti con l’opera è stato il leader della Lega, Umberto Bossi: “E’ la vecchia storia dei tempi di Cavour: il collegamento con le fabbriche francesi. Se Torino vuole sopravvivere, deve avere i collegamenti con le industrie francesi e lombarde”.
Intanto si è tenuto oggi un incontro dei sindaci della valle con il prefetto Alberto Di Pace. ”Siamo qui per chiedere – ha detto il presidente della Comunità montana Valle di Susa e Val Sangone, Sandro Plano – che vengano sospesi i lavori di ampliamento del cantiere perché in Valsusa la situazione è molto tesa e chiediamo anche ai manifestanti di interrompere le ostilità per sabato e domenica per permettere agli sciatori di raggiungere l’alta valle e quindi di non danneggiare le comunità”.
Restano intanto gravi ma stabili le condizioni di salute di Luca Abbà, l’attivista No tav caduto da un traliccio dell’alta tensione lunedì scorso. I sanitari nell’ultimo bollettino fanno sapere che la funzione renale è mantenuta e che il carico di enzimi di danno tissutale provocato dalle tossine sviluppate dalla folgorazione è in diminuzione. Per quanto riguarda la valutazione neurologica, effettuata con finestre nella sedazione (il giovane infatti è tuttora sedato e intubato) permettono ai sanitari di considerare possibile una ripresa di coscienza quando la sedazione sarà sospesa.
Il paziente muove le gambe, mentre per quanto riguarda il braccio destro, da cui è partita la folgorazione, sarà necessaria una successiva valutazione. Intanto resta confermato il programma gia’ annunciato ieri, e cioè una risonanza magnetica per giovedì nel tardo pomeriggio per capire i danni provocati dalla folgorazione.
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