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Marò, l’Alta Corte indiana rinvia il caso al 6 marzo. Il giallo della scatola nera della Lexie: non ha registrazioni

Marò, l’Alta Corte indiana rinvia il caso al 6 marzo. Il giallo della scatola nera della Lexie: non ha registrazioni
 L’Alta Corte di Kerala ha rinviato al 6 marzo l’esame sul ricorso italiano sulla giurisdizione in merito al caso della Enrica Lexie, che coinvolge i due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, arrestati in India per la morte di due pescatori uccisi in uno scontro a fuoco il 15 febbraio scorso. Intanto secondo la stampa indiana il capitano della naveEnrica Lexie non avrebbe attivato la scatola nera, salvandone le conversazioni che permettono di ricostruire le dinamiche di bordo.
La “loro e nostra vicenda” ha per il governo italiano “una priorità elevatissima” ha spiegato il presidente del Consiglio, Mario Monti, al termine del Consiglio europeo. Il premier lo ha assicurato in una telefonata al padre di Girone e alla sorella di Latorre, ai quali ha espresso “grande vicinanza”.
Monti ha poi sottolineato che del caso ha parlato con l’Alto rappresentante della politica estera dell’Ue Catherine Margaret Ashton, “con alcuni grandi Stati membri dell’Unione così come avevamo già interessato il governo degli Stati Uniti. Il governo segue ora per ora la vicenda, con la presenza in particolare del sottosegretario agli Esteri De Mistura e con il pieno coinvolgimento dei ministri degli Esteri, della Difesa e della Giustizia”.
Mentre il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola, intervenendo alla cerimonia per il cambio al vertice dello stato maggiore della Marina, ha rimarcato il “grande rispetto per l’India e per il popolo indiano; mauguale rispetto ci aspettiamo per l’Italia, per la legalità e per il diritto internazionale da parte dell’India”.
Di Paola assicura: “Garantisco l’impegno totale del governo a risolvere quanto prima possibile questa complessa vicenda. Non lasceremo soli i nostri due marinai, di questo possono essere tutti sicuri. La loro forte fierezza con cui affrontano questa prova è per noi esempio ad aumentare gli sforzi, tesi a risolvere questo doloroso incidente, nella legalità internazionale”.
Per il ministro della Difesa “servono fermezza e comprensione della situazione. Ai famigliari dei due marò, che vivono in comprensibile apprensione, esprimo la solidarietà dell’intera famiglia della Difesa e del governo italiano”.