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Serie A, Ibra abbatte il Palermo. La Lazio si aggiudica il derby. Napoli vittoria con dubbi

Il ciclone Ibra spazza via il Palermo e il Milan torna a volare. I rossoneri vincono al Barbera per 4-0. L’attaccante svedese, al rientro dopo la squalifica di tre turni, mette in cassaforte il successo con una tripletta nel primo tempo, poi Thiago Silva chiude i conti nella ripresa. Il ‘diavolo’ ritrova il suo ‘gulliver’, dimentica le polemiche seguite al pareggio con la Juve e vola momentaneamente a +4 sui bianconeri, in campo stasera contro il Chievo.
La squadra di Allegri fa girare il pallone alla grande e arriva al tiro con troppa facilità. Emanuelson sfiora il gol dopo nemmeno cinque minuti: tunnel a Bertolo e conclusione di sinistro sull’esterno della rete. Il Palermo fatica a prendere le misure, il ‘diavolo’ trova il meritato vantaggio al 21′ e la firma, nemmeno a dirlo, è quella di Ibra.
L’azione del gol parte da una palla persa nei pressi della propria area da Mantovani, il Milan ringrazia e con tre tocchi va in porta: Robinho suggerisce per Ibra che beffa Viviano con un sinistro a giro, lo 0-1 è servito.
Il Palermo abbozza una reazione e il Milan balla un po’ soprattutto su palla inattiva. I siciliani sono pericolosi con un colpo di testa di Budan, poi in mischia con Mantovani che non trova lo spiraglio giusto. Le speranze dei rosanero, in pratica, si spengono qui. Poi Ibra completa l’opera con un micidiale uno-due.
Il raddoppio arriva in contropiede alla mezz’ora: lo svedese, servito al limite da Robinho, finta su Pisano e di punta infila ancora Viviano. Non passano nemmeno cinque minuti e l’attaccante firma la tripletta con un destro a giro dal limite. Solo un miracolo di Viviano nega il poker ai rossoneri e allo stesso Ibra già prima del riposo, ma il Palermo di oggi è davvero inguardabile.
Il povero Viviano si ripete sul colpo di testa di Ibra in avvio di ripresa e si fa trovare pronto anche sul destro a giro dal limite del neo-entrato El Shaarawy. Ma nulla può al 59′ sul colpo di testa imperioso di Thiago Silva, servito al centro dell’area con un cross teso dello stesso El Shaarawy. Sul 4-0 il Milan si siede un po’ e il Palermo sfiora il gol con un sinistro a di Barreto che centra il palo alla destra di Abbiati. Nel finale si vede anche Inzaghi, ma il risultato non cambia più.
La Lazio vince il derby ed elimina la Roma dalla corsa al terzo posto. I biancocelesti si impongono per 2-1 grazie ai gol di Hernanes su rigore e di Mauri. La Roma, in inferiorita’ numerica per 80′ dopo l’espulsione di Stekelenburg per il fallo da rigore su Klose, si illude dopo il gol del momentaneo pareggio di Borini nel primo tempo e continua a lottare fino ai minuti finali, quando anche la Lazio resta in 10 per il rosso a Scaloni.
Alla fine pero’ la squadra di Reja porta a casa i tre punti, bissa il successo ottenuto all’andata nel derby ed e’ terza da sola, a -3 dalla Juve e a +2 sull’Udinese. La Roma, ormai a 10 lunghezze dai ‘cugini’, deve anche incassare gli sfotto’ dei tifosi della Lazio: ‘Il vostro progetto e’ come il ponte di Messina…non si fa mai’, recita uno striscione esposto dalla curva Nord.
La sfida dell’Olimpico si accende dopo appena 7′ e per la Roma si mette subito in salita. Stekelenburg stende Klose, lanciato a rete da Hernanes, e l’arbitro Bergonzi non ha dubbi: rigore ed espulsione dell’olandese. Luis Enrique e’ costretto ad operare subito un cambio doloroso: fuori Lamela, dentro Lobont. Destino amaro anche per il portiere di riserva: dagli 11 metri, Hernanes lo spiazza e firma l’1-0. Sembra una partita gia’ segnata, ma non e’ cosi’ per merito della Roma.
La grintosa reazione dei giallorossi coglie impreparata la Lazio e al 16′ la squadra di Luis Enrique pareggia i conti sugli sviluppi di un calcio di punizione. L’1-1 porta la firma del solito Borini: Juan largo a sinistra calcia in porta da posizione impossibile, la palla accarezza la traversa e l’attaccante di sinistro non sbaglia il tap-in. Tutto da rifare, percio’. O quasi: alla Lazio resta infatti la superiorita’ numerica, ma la Roma e’ ben messa in campo e gli spazi sono chiusi.
Alla squadra di Reja sembra mancare un po’ di coraggio e ad inizio secondo tempo la paura affiora sul destro potente di Totti che termina di poco al lato. L’equilibrio regge fino al quarto d’ora della ripresa, poi la Roma si fa sorprendere su palla inattiva: sulla punizione tagliata di Ledesma, la difesa giallorossa s’addormenta e Mauri infila Lobont con un tocco di sinistro in spaccata. E’ un duro colpo per la squadra di Luis Enrique che nel frattempo ha perso anche Pjanic, infortunato e sostituito da Marquinho.
Ora la superiorita’ numerica della Lazio pesa e la Roma rischia grosso in contropiede. Juan, preso di mira dalla curva Nord con ululati razzisti, tiene in partita i suoi con un salvataggio in extremis su Hernanes lanciato a rete. Ma a un quarto d’ora dal termine anche il brasiliano, gia’ dolorante alla fine del primo tempo, e’ costretto a gettare la spugna per un problema al ginocchio. Luis Enrique tenta il tutto per tutto e getta nella mischia anche Bojan. Totti sfiora il palo con un colpo di testa all’84′, poi anche la Lazio resta in 10 uomini per l’espulsione di Scaloni, che all’86′ rimedia il secondo giallo per un fallo da dietro su Bojan. Nel finale-thrilling la Roma attacca a testa bassa, ma non basta per raddrizzare un derby nato sotto una cattiva stella.
Un rigore dubbio e un gol in fuorigioco. Il Napoli vince a Parma per 2-1 e continua la rincorsa. La formazione di Mazzarri centra il quarto successo consecutivo in un match destinato ad alimentare nuove polemiche per le decisioni arbitrali del signor Valeri.
Gli azzurri vanno in vantaggio con un rigore ‘sospetto’ e a 5′ dalla fine ipotecano la vittoria con la rete di Lavezzi viziata da un colossale offside. In mezzo, c’è l’inutile gol emiliano di Zaccardo e il solare penalty negato agli uomini di Donadoni per un fallo di mano di Dossena. Il Napoli se ne va con la vittoria e sale a 43 punti. Il Parma rimane a quota 29 dopo la più classica delle beffe. I ducali possono recriminare per la direzione di gara e per la quantità industriale di occasioni buttate.