Lucio Dalla, dopo il cordoglio si pensa all’eredità:

Un’eredità intangibile immensa ma anche un patrimonio fatto di case, opere d’arte, terreni, società di produzione, diritti d’autore. Dopo il lutto per la morte di Lucio Dalla che se n’è andato all’improvviso e senza lasciare testamenti – a meno che nei prossimi giorni non ne venga trovato in qualche cassetto uno olografo – ora è il momento delle quantificazioni, degli inventari, dei conti.
Solo dopo sarà il tempo delle divisioni, dell’eredità vera e propria che al momento sembra essere destinata legittimamente a dei cugini del cantautore. Saranno loro, se lo riterranno, a poter decidere in seguito di far nascere la Fondazione che Dalla avrebbe voluto costituire per dar vita, nei quasi due mila metri quadri della palazzina di via D’Azeglio, a una fucina d’arte e di talenti proprio nel cuore di Bologna.
Per iniziare a sbrogliare la matassa il primo passo del tribunale di Bologna è stato nominare un curatore del patrimonio di Lucio Dalla. Si tratta del commercialista Massimo Gambini, che ora dovrà mettere a punto la ricognizione dei beni.
A firmare l’istanza per la nomina del curatore dell’eredità, è stato il leader degli ‘Stadio’, Gaetano Curreri che spiega di averlo fatto ”per spirito di amicizia nei confronti di Lucio, che è stato il mio maestro, e per rispettare le sue volontà e tutelare il suo patrimonio sulla base di quello che mi ha sempre detto, a cominciare dall’idea di costituire una Fondazione che portasse il suo nome”.