Art.18, Camusso in diffcoltà. Attaccata dalla Fiom ora frena: le proposte non vanno
“Sulla riforma del mercato del lavoro – sottolinea l’ex Guardasigilli – mi pare che si vada avanti verso una flessibilità, verso una riforma dell’articolo 18, ma noi abbiamo un po’ di recriminazioni perché pensiamo che dieci anni fa lo stavamo facendo noi e sono state portate in piazza un milione di persone. In questo modo l’Italia ha perso dieci anni”. “Vediamo se questa riforma vedrà la luce. Noi confidiamo di sì. Di una cosa siamo preoccupati: le piccole e medie imprese non possono pagare il conto della riforma”. Quanto al nodo Rai “siamo dell’idea che i partiti devono fare un passo indietro”, afferma Alfano. “Non devono immaginare di potere fare una riforma della Rai solo per mettere le mani sulla Rai. Le leggi che ci sono si applicano e si va avanti rispettando le leggi che si sono”.
Sul nodo non sciolto della tv pubblica torna anche Bersani ribadendo la richiesta di una ”nuova governance” perché ”se non si farà così noi non partecipiamo, non ci rendiamo responsabili”. Quanto alla riforma dell’articolo 18 il segretario Pd è cauto: “Non siamo entrati nel dettaglio ma credo che ci possa essere una soluzione che preserva i suoi pilastri e li renda meglio applicabil”. Ma “le decisioni le prenderà il governo con le parti sociali”.
Ma proprio dal maggior sindacato, la Cgil, arriva su questo punto l’altolà. “Vedremo quali proposte saranno fatte. Quelle sentite fino ad ora dal governo non ci convincono e non vanno bene”, dice il segretario generale Susanna Camusso parlando a Firenze a margine di un’iniziativa sindacale.
”Non ho notizie se non quelle giornalistiche su cosa si sono detti al vertice di ieri – chiarisce la leader sindacale – . Io continuo a pensare che la trattativa vada fatta con le parti sociali: quindi vedremo cosa ci dirà il governo al tavolo, martedì” quando, ha specificato ”ci aspettiamo delle risposte”.
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