Lavoro, oggi è la giornata decisiva ma l’accordo è lontano. Pezzotta: più importante l’intesa che l’art. 18
Sono ore decisive per la riforma del mercato del lavoro. Si è concluso il confronto informale tra governo e sindacati, che precede l’incontro convocato per il primo pomeriggio. I leader di Cgil, Cisl, Uil e Ugl , Susanna Camusso, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti e Giovanni Centrella, hanno lasciato Palazzo Chigi.
Il confronto con il governo sembra terminato e l’intesa appare ancora lontana. E’ ora in corso, invece, una riunione ristretta tra il premier Mario Monti, i ministri Elsa Fornero e Corrado Passera e le imprese. Michel Martone, viceministro del Lavoro, uscendo dall’incontro tecnico ancora in corso, ha dichiarato: ”Stiamo lavorando”.
Il vertice previsto per oggi pomeriggio è confermato anche se, si apprende, potrebbe slittare di almeno mezz’ora.
Sul tavolo la riforma degli ammortizzatori sociali ma soprattutto il nodo dell’articolo 18, l’ostacolo più grosso da superare per una intesa tra le parti.
L’incontro informale, già previsto dal timing della riforma del mercato del lavoro, dopo il sostanziale nulla di fatto del confronto di ieri sera tra il ministero e Cgil, Cisl, Uil e Ugl, appariva come l’ultima mediazione possibile prima del tavolo ufficiale di oggi pomeriggio su tutti i temi in campo.
Dopo il monito di Napolitano, che ieri ha dichiarato: “Sarebbe grave se non si arrivasse ad accordo”, il presidente del Senato Renato Schifani ha affermato: “Sono certo che l’alto richiamo del capo dello Stato non cadrà nel vuoto”.
Savino Pezzotta, a SkyTg24, parlando della riforma del mercato del lavoro, sottolinea: “Il ministro esagera con le pressioni. Vale di più l’intesa con il sindacato che la modifica dell’articolo 18, se lo devono mettere in testa”.
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