Nadal, guai col fisco ma il tennista si difende: Pago le tasse in Spagna
“Pago le tasse e la satira di Les Guignols non mi fa ridere”. Così Rafael Nadal in un’intervista al quotidiano francese L’Equipe. Il tennista spagnolo, accusato di evasione fiscale e preso di mira dal programma satirico di Canal +, ribatte colpo su colpo. “Quando la stampa ha cominciato a tirare fuori queste storie di presunte frodi è stato tutt’altro che piacevole. E soprattutto, è falso”, dice il n.2 del mondo.
“Ho agito sempre legalmente, pago tutte le tasse in Spagna. Tutto ciò mi fa male, soprattutto per la gente in Spagna che sta vivendo un periodo difficile dal punto di vista economico”, spiega Nadal, che non ha gradito nemmeno le pesanti allusioni del programma Les Guignols a presunte pratiche dopanti: “Non mi ha fatto ridere, ma a ciascuno il suo humour”, dice.
“Sono il primo che ama ridere, ma qui c’è un problema”, osserva, evidenziando poi come “una parte della popolazione non sa nulla dello sport professionistico, non sa come funzionano i controlli antidoping né che questi vengono effettuati quasi tutti i giorni o che dobbiamo essere reperibili 365 giorni all’anno. Questo sketch rischia di creare un’opinione negativa in alcune persone e questo lo trovo ingiusto”.
Nadal è anche il capofila nella battaglia con l’Atp sul calendario. “Penso che il 90% dei giocatori siano d’accordo sul tema. Ci sono troppi infortuni e per restare al top della classifica devi giocare dal 1° gennaio alla fine di novembre. Io l’ho detto con forza perché nella vita sono fatto così. Se il 90% dei giocatori vuole qualcosa e non gli viene accordata significa che chi ci rappresenta non lo fa bene”.
Il mancino di Manacor parla anche della rivalità con gli altri big del tennis mondiale, a cominciare dal n.1 del mondo Novak Djokovic. “Devo migliorare il mio tennis per avere delle possibilità contro di lui, ma non sono ossessionato da nessuno. Io vengo prima di Novak, Federer, Murray o Ferrer”.
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