Il Papa in viaggio in Messico e a Cuba. Alla folla dice: Società più giusta, il marxismo è superato
Papa Benedetto XVI è arrivato in Messico, dove ha iniziato un viaggio pastorale di sei giorni che lo porterà anche a Cuba.
”Con questa breve visita voglio stringere la mano di tutti i messicani e includere le nazioni e i popoli dell’America Latina”, ha detto il Pontefice alla folla oceanica che lo attendeva all’aeroporto di Guanajuato di Silao dove è stata approntata una cerimonia di benvenuto con il presidente messicano Felipe Calderon.
”Sono qui come pellegrino della fede, della speranza e della carità”, ha aggiunto, prima di salire sulla sua popamobile e raggiungere la cittadina di Leon, lungo una strada di 35 chilometri fitta di persone accorse a salutarlo. Il Papa fino a lunedì risiederà nel Collegio Miraflores.
Oggi giornata di riposo per Benedetto XVI dopo le 14 ore di volo da Fiumicino. E’ prevista solo una visita di cortesia, alle ore 18 locali, al presidente Calderon nella Casa del Conde Rul di Guanajuato. E dopo il saluto ai bambini a Plaza de la Paz.
‘La Chiesa vuole dare il suo contributo per costruire una società più giusta” a Cuba. E’ quanto ha detto oggi il Papa, durante il volo che lo sta portando in Messico. A proposito della situazione socio-politica sull’isola di Castro, Benedetto XVI ha ricordato come con la visita di Giovanni Paolo II di 14 anni fa sia stata ”inaugurata una strada di collaborazione e dialogo”, una via che ”esige pazienza” ma che ”va avanti”. Del resto, ha aggiunto, l’ideologia marxista ”non risponde piu’ alla realtà”. Ha quindi assicurato che la Chiesa vuole aiutare ”in spirito di dialogo per dar vita ad una società più giusta”.
Parlande del Messico il Pontefice ha puntato il dito contro il narcotraffico. ”Dobbiamo fare il possibile contro questo male distruttivo dell’umanità e della nostra gioventù. Direi che il primo atto è annunciare Dio”. E’ responsabilità della Chiesa, ha aggiunto, ”educare le coscienze, educare alla responsabilità morale” e ”smascherare il male”. Bisogna ”smascherare questa idolatria del denaro che schiavizza gli uomini”, ”smascherare queste false promesse”. Ancora, il Papa ha affermato che la Chiesa ”smaschera il male”, rendendo ”presente la bontà di Dio”, ”la sua verità”.
Il Papa è partito questa mattina dall’aeroporto di Fiumicino. Ad accompagnare alla scaletta dell’aereo il Santo Padre c’era anche il presidente del Consiglio, Mario Monti. I due si sono scambiati un breve saluto.
”Vado in Messico e a Cuba per portare un messaggio di speranza”, ha scritto prima di partire nel consueto telegramma inviato al capo dello Stato. ”Nel momento in cui lascio Roma per recarmi in Messico e a Cuba – si legge nel testo – per sostenere la missione della chiesa locale e portare un messaggio di speranza, mi è caro rivolgere a lei, signor Presidente, il mio deferente saluto, che accompagno con fervidi auspici per il benessere spirituale, civile e sociale del popolo italiano, cui invio volentieri la benedizione apostolica”.
Da parte sua il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato a Benedetto XVI un messaggio in cui si legge: “Grande è l’attenzione con cui l’intera comunità internazionale guarda a questa sua nuova missione, così come intense sono l’attesa e la speranza dello popolazioni che si accinge a incontrare e che, sono certo, la accoglieranno con particolare calore”.
“Sono convinto – prosegue – che la sua attesa visita trasmetterà profondi sentimenti di vicinanza e di comunione alle popolazioni di questi Paesi e dell’intero continente latinoamericano. Essa costituirà un alto richiamo morale ad affrontare in spirito di rinnovata solidarietà e unità le importanti sfide civili e sociali che attendono tali Nazioni”, conclude Napolitano.
Il volo, effettuato con un aereo Boeing 777 di Alitalia nominato ‘Sestriére’, è partito alle 9.30. A bordo dell’aereo sono presenti, insieme con Benedetto XVI, la delegazione pontificia e i giornalisti.
Il viaggio è il 23° all’estero di Benedetto XVI e tra le curiosità più discusse c’è l’ipotesi di un incontro, anche in forma riservata e non ufficiale, con Fidel Castro. Sicuro invece è il colloquio con Raul Castro, fratello del ‘lider maximo’ e suo successore alla guida del regime che governa l’isola.
La durata del volo è di circa 14 ore e all’arrivo in territorio messicano, previsto attorno alle ore 23,30 italiane, a riceverlo ci sarà il presidente del Messico Felipe Calderon. Tra i temi pastorali del viaggio l’annuncio del Vangelo nei due paesi, segnati da problemi di povertà, violenza, criminalità, limitazioni alla libertà religiosa.
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