Muore dopo un esame sull’intolleranza alimentare, tre indagati a Barletta per omicidio colposo
Tre persone sono indagate per omicidio colposo in relazione alla morte di una donna, che si era sottoposta a un test sull’intolleranza alimentare in un centro privato di Barletta. Lo confermano fonti investigative. Verranno svolti accertamenti tecnici non ripetibili. Proseguono intanto le indagini della squadra investigativa del commissariato di Barletta, in collaborazione con i militari del Nas. Oggi si è tenuto un vertice in Procura per fare il punto delle indagini.
Migliorano intanto le condizioni delle due donne che si erano sentite male dopo essere state sottoposte allo stesso test per le intolleranze alimentari nel medesimo laboratorio d’analisi privato. ”Sono buone le condizioni di salute delle due donne ricoverate all’ospedale Dimiccoli di Barletta – fa sapere la direzione sanitaria della Asl Barletta-Andria-Trani in un bollettino medico- che ieri hanno accusato malesseri nel centro privato di Gastroenterologia. La 32enne di Altamura, resta ricoverata nel reparto di Medicina mentre la 62enne di Margherita di Savoia è ricoverata nel reparto di Anestesia e Rianimazione. Restano entrambe sotto osservazione ma hanno superato bene la notte e le condizioni di salute, a più di 24 ore dall’accaduto, sono buone”.
Sono sei i chili di sorbitolo trovati dai carabinieri del Nas nel centro d’analisi privato di Barletta, diretto dal dottor Ruggero Spinazzola, nel quale ieri e’ morta una donna di 29 anni, Teresa Sunna, che si era sottoposta a un test sull’intolleranza alimentare. La sostanza e’ stata somministrata alla vittima e ad altre due donne, ora ricoverate, ed e’ stata acquistata dal medico su internet, tramite Ebay, importato dall’Inghilterra. Gli inquirenti sospettano che la sostanza utilizzata possa addirittura essere per uso industriale. La seconda ipotesi al vaglio della Procura di Trani e’ che il sorbitolo possa essere stato contaminato. Proprio per capire cosa e’ successo, i carabinieri e il pm Michele Ruggiero hanno ascoltato come persona informata dei fatti il medico responsabile della struttura privata. Al momento non risultano formalmente persone iscritte nel registro degli indagati ma nelle prossime ore potrebbero esserci sviluppi investigativi. La struttura sanitaria resta sotto sequestro.
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