Volley a lutto, Bovolenta stroncato da un infarto durante il match. Il problema dei controlli
La pallavolo piange Vigor Bovolenta. Il centrale 37enne è deceduto dopo un malore accusato in campo ieri sera. Bovolenta, ex azzurro, si è sentito male nel corso della partita di B2 che stava disputando con la sua Volley Forlì contro la Lube a Macerata. A nulla sono valsi gli sforzi dei soccorritori che hanno provato a lungo a rianimare il giocatore. Bovolenta è stato trasportato all’ospedale di Macerata, dove purtroppo si è spento. Il giocatore lascia la moglie e 4 figli. Oggi sui campi della Serie A verrà osservato un minuto di silenzio.
”Sono sconvolto e senza parole. Vigor Bovolenta oltre ad essere stato un grande campione, era un ragazzo eccezionale, uno di quelli da prendere da esempio per rappresentare la nostra gioventù. Me lo ricordo giovanissimo in campo, generoso e giocatore combattivo. Tante immagini belle che si rincorrono. La sua scomparsa è una perdita grandissima. Sono vicino alla moglie Federica ed ai suoi quattro bambini”, ha detto il presidente della federvolley, Carlo Magri.
Con la voce rotta dal pianto Andrea Giani, ex compagno di nazionale di Bovolenta ed attuale allenatore della Roma Volley, ricorda ai microfoni di Sky Sport 24 che “Vigor era un grandissimo attaccante, un attaccante puro con una straordinaria fisicità”. “Era un che portava tantissimi punti, aveva un peso importante in una squadra”, prosegue l’ex azzurro. “Ricordo la prima volta che ci siamo incontrati, lui aveva più o meno 17 anni e durante il riscaldamento a rete mi attaccò in testa, io mi arrabbiai molto: era praticamente l’inizio tra lui e l’agonismo. Poi abbiamo giocato insieme per tanti anni”. Difficile trovare un perché a una simile tragedia: “Siamo molto controllati, ma possono esserci delle piccole disfunzioni impercettibili. E’ difficile che possa accadere quello che è accaduto, ma c’è sempre una piccola possibilità. Sono casi rarissimi ma ci sono. E a volte vanno a toccare persone che conosci molto bene”.
Bovolenta era nato a Contarina, in provincia di Rovigo, il 30 maggio 1974. Campione d’Europa con la nazionale juniores nel 1992, ha esordito in quella assoluta con Julio Velasco, pochi giorni prima di compiere i 21 anni (a l’Avana il 3 maggio 1995 contro Cuba). In azzurro ha vinto tanto, arrivando a giocare la finale olimpica ad Atlanta 1996. 206 le partite in cui ha fatto parte della nazionale, vincendo l’argento olimpico nel 1996, la World Cup 1995, gli Europei 1995 e 1999 (argento nel 2001 e bronzo 1997), tre edizioni della World League 1995, 1997 e 1999. Ha chiuso la sua carriera in nazionale giocando la sua seconda Olimpiade a Pechino 2008.
Altrettanto esaltante la sua carriera con il club. Ha esordito con il Messaggero Ravenna nel 1990. Con la maglia di Ravenna ha vinto uno scudetto tricolore, 3 Coppe del Campioni, 1 Coppa Italia, una Coppa Cev e due Supercoppe Europee. Poi la sua carriera è proseguita a Ferrara, Roma, Palermo, Modena (campione d’Italia 2001-02), Piacenza, Perugia, Forlì. Proprio in Romagna, la sua terra d’adozione, ha salutato la serie A e spinto dall’inesauribile passione aveva deciso di rimanere in campo giocando in B2 ed iniziando una nuova carriera dirigenziale.
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