Riforme, la strana maggioranza trova l’intesa sulla legge elettorale. Napolitano: Avanti
Percorso parallelo per le riforme costituzionali e per quella della legge elettorale, che dovrà prevedere il potere di scelta degli eletti da parte dei cittadini, l’indicazione del candidato premier ma senza l’obbligo di coalizione. E’ quanto emerso dal vertice, durato circa un’ora e mezza, tra il segretario del Pdl Angelino Alfano, quello del Pd Pier Luigi Bersani e il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini.
“Al termine dell’incontro tra Pdl, Pd e Terzo Polo – si legge in un comunicato congiunto – si è convenuto sulla necessità di incardinare parallelamente la riforma della Costituzione e la legge elettorale. L’accordo sulla revisione della Costituzione prevede: la riduzione del numero dei parlamentari, la revisione dell’età per l’elettorato attivo e passivo, il rafforzamento dell’esecutivo e dei poteri del premier in Parlamento, l’avvio del superamento del bicameralismo perfetto”. “Per ciò che attiene la revisione della legge elettorale, l’intesa prevede: la restituzione ai cittadini del potere di scelta dei parlamentari, un sistema non più fondato sull’obbligo di coalizione, l’indicazione del candidato premier, una soglia di sbarramento e il diritto di tribuna”.
“E’ stato un incontro utile. Abbiamo fissato paletti su percorso e alcuni contenuti”, ha commentato Bersani. “Sono stati fatti passi avanti. Un passo buono, mi sembra. E ci rivedremo presto. Credo – ha detto il segretario del Pd – la prossima settimana”. Bersani ribadisce che per il Pd la riforma della legge elettorale è una priorità: “Noi insistiamo molto per un serio intervento sulla legge elettorale. E’ una priorità assoluta. Noi siamo pronti anche ad affrontare i temi costituzionali come la riduzione del numero dei parlamentari”.
“Col tempo che avevamo, siamo riusciti a parlare soltanto di riforme”, ha poi aggiunto Bersani. E ai cronisti che gli facevano notare come anche quella del lavoro sia una riforma, Bersani ha replicato: “Sì certo è una riforma ma è una riforma da cambiare…”. Ma non ”abbiamo previsto”, ha spiegato, un vertice con Alfano e Casini anche sulla riforma del lavoro. Prima del vertice Bersani aveva anche risposto ai cronisti che gli chiedevano delle voci di un possibile voto a ottobre. “Io non capisco da dove escano queste stupidaggini. Certamente non da noi”, aveva detto il leader Pd.
Ottimista anche Angelino Alfano. Dal vertice di oggi giunge “un segnale molto positivo, che può essere foriero di buoni risultati”, ha sottolineato il segretario del Pdl.
“Questa coalizione è strana ed eterogenea – ha osservato Pier Ferdinando Casini -: è chiaro che sul lavoro ci sono posizioni differenti. Ma si è chiesto alla politica di battere un colpo e noi l’abbiamo fatto, l’abbiamo battuto. Si parla sempre di antipolitica, ma se si riuscirà a passare dalle parole ai fatti la politica avrà dato una buona prova di sé”.
Dall’opposizione la Lega esprime scetticismo. ”Voglio vedere le carte prima di pronunciarmi, perché finora ho visto in circolazione solo bari o illusionisti….”, ha commentato il coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord Roberto Calderoli.
Il capo dello Stato Giorgio Napolitano , che nel pomeriggio ha ricevuto al Quirinale il presidente del Senato Renato Schifani, “ha espresso il suo vivo apprezzamento per l’impegno manifestato dal Pdl, dal Pd e dal Terzo Polo a collaborare per avviare senza indugio, incardinandole parallelamente, un insieme di modifiche della Costituzione e la revisione della legge elettorale”. Schifani, dal canto suo, ha “prospettato concrete ipotesi di organizzazione a tal fine dei lavori del Senato”, informa una nota del Quirinale.
In particolare, Schifani, a quanto si apprende, ha assunto l’impegno di vigilare affinché vengano rispettati i tempi per consentire l’approvazione al Senato delle riforme costituzionali e della legge elettorale in tempi tali da farle divenire leggi definitive entro la fine della legislatura.
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