Monti: La recessione non ci fa paura, all’estero aspettano la nostra riforma
“I dati recessivi sono in sé sgradevoli, ma non dobbiamo attenderci che pongano in discussione la qualità delle scelte di politica economica fatte” dal governo. A sottolinearlo il presidente del Consiglio Mario Monti, alla sua partenza dal Giappone, seconda tappa del suo viaggio in Asia. Il premier ha portato ad esempio l’analisi dell’Ocse “che ha pubblicato previsioni che sono negative dal punto di vista dell’andamento dell’economia reale, e valutazioni sulla politica economica italiana in corso che sono molto positive e incoraggianti”. Un approccio che, ha spiegato, non evidenzia “assolutamente” una “contraddizione”.
Il premier ha ricordato infatti che “la recessione è un frutto dell’economia internazionale e della mancanza in passato di politiche di crescita per l’Italia”, laddove “per diversi anni si era negato che l’Italia avesse un problema di scarsa crescita, di scarsa competitività”. “La recessione – ha ammesso – può essere un po’ intensificata da politiche di risanamento dei conti pubblici e di riforme strutturali”, nell’attesa “fiduciosa che questi provvedimenti, che lavorano nel profondo dell’economia e non sulla cresta dell’onda, abbiano i loro effetti”. Il pareggio di bilancio- ha ribadito Monti – “resta l’obiettivo che sarà perseguito e che non richiederà nuove manovre, anche perché abbiamo introdotto nelle misure di dicembre molti margini cautelativi, come il non aver contato i benefici attesi dalla lotta all’evasione e l’aver stimato i tassi di interesse al livello di fine novembre, e quindi piu’ alto di quello di oggi”.
E dopo aver affermato che l’Italia “si sta rinnovando non sotto l’azione di un fattore ma sotto di tre fattori che operano sinergicamente – il governo, le forze politiche che lo sostengono e che intanto stanno cercando un rinnovamento al loro interno, e terzo e più importante di tutto, i cittadini italiani, che stanno dando una grande prova di maturità” spiegando il senso della sua lettera al ‘Corriere della Sera’, ha sottolineato che “all’estero, l’ho visto particolarmente in Giappone, si aspetta di vedere che esito avrà il quarto blocco di riforme” ovvero quello sul mercato del lavoro. Monti ha spiegato di aver percepito nei colloqui di questi giorni “molta attenzione sulla proposta fatta dal governo e attesa su quello che accadrà in Parlamento”. Anche per la posizione di attesa degli investitori esteri, ha ammesso, “dopo questo viaggio non vedremo nei prossimi mesi nessun miglioramento riflesso nei dati dell’economia italiana”, anche perché si tratta di “processi che richiedono tempo”.
“Il Giappone ha dimostrato molta attenzione all’Italia e ai suoi sviluppi” ma “ancora una residua forte preoccupazione per l’Eurozona che speriamo di superare”, è la valutazione offerta ancora dal presidente del Consiglio sotolineando che “come ho fatto in Giappone e Corea, anche in Cina presenterò la nuova Italia, e le sue positive prospettive economiche, anche dal punto di vista degli investitori esteri, che derivano dalle riforme attuate e in corso”. “In tutta l’Asia – ha aggiunto – mi pare che sia grande la sorpresa per la prova che l’Italia stando di capacità di rinnovamento”. “Non se l’aspettavano – ha concluso – e credo che lascerà qualche conseguenza politica ed economica positiva per noi”.
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