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Professione “esodati”. Chi sono e quanti sono? Vivere senza lavoro e senza pensione

Professione “esodati”. Chi sono e quanti sono? Vivere senza lavoro e senza pensione

Sono entrati da pochissimo nella hit parade del lessico  sindacale e nei rapporti del ministro Fornero. Sono gli “esodati” su cui si sta consumando l’ultima delle ingiustizie sociali, ovvero i lavoratori troppo giovani per la pensione e troppo vecchi per il lavoro. I sindacati sono ora in trincea per chiedere che il Governo trovi una soluzione al loro dramma. Esodato e’ un neologismo della necessita’ ispirato dalla crisi: una parola nuova, che si riferisce a quelle centinaia di migliaia di persone che avevano stipulato accordi (individuali o collettivi) con le proprie aziende per lasciare il posto di lavoro prima dell’età pensionabile e che ora rischiano di ritrovarsi per anni senza stipendio, senza ammortizzatori sociali e senza pensione, perché nel frattempo il Governo stesso ha aumentato l’età pensionabile.

Il problema, innanzi tutto, è che al momento nessuno sa quante siano, queste persone. Il Governo, all’indomani della riforma Fornero, aveva creato un fondo di 240 milioni per dare una sorta di sussidio agli esodati, stimandoli in 65 mila, ma aveva sottovalutato il fenomeno. Per l’ex ministro Pd del Lavoro, Damiano, sarebbero 357 mila. L’Inps non è in grado di fornire una stima. Nel frattempo, il ministro Fornero ha promesso un decreto entro il 30 giugno per affrontare la situazione. Il problema è economico e dunque anche politico, perché se fossero 350 mila, volendo garantire loro una cifra simile a quella pensata per i 65 mila, la spesa a carico dei contribuenti diventerebbe almeno un miliardo e 300 milioni. Non facile da sostenere.