Barcellona-Milan, notte magica di gol e soldi: in campo squadre da 800 milioni di euro. Messi, one man show
(di Gianpaolo Santoro) Una notte magica, una notte d’oro. Invece di giocarla al Camp Nou, questo quarto di finale di ritorno di Champions League fra Barcellona e Milan, andrebbe disputato a Fort Knox, la cassaforte della ricchezza americana nel Kentucky. Già perché ad andare in campo oltre, ad una quarantina di titoli nazionali e 11 Coppe dei campioni (sette vinte dai rossoneri e 4 dai Blaugrana), ci saranno due squadre i cui organici valgono un tesoro stimato nel report elaborato da Pwc di oltre 800 milioni. Quello del Barcellona 541 milioni, quello del Milan 218.
A fare la differenza è l’età media delle squadre: gli spagnoli raggiungono a malapena i 27 anni, i milanisti, invece, superano i 31. E, naturalmente, il fattore anagrafico incide non poco sulle valutazioni.
E poi c’è lui, Lionel Messi, Leo, la peste, 169 centimetri baciati da Dio, tre volte pallone d’oro negli ultimi tre anni, senza alcun dubbio il più grande giocatore del mondo e, probabilmente, di tutti i tempi. Quanto vale Messi? La quotazione si aggira sui 100 milioni di euro. Ma di certo non è l’unico prezzo pregiato della squadra di Guardiola. Oltre 50 milioni servirebbero inoltre per strappare al club catalano giocatori del calibro di Iniesta e Fabregas. Ma tutti i blugrana hanno quotazioni astronomiche da Xavi a Sanchez, da Villa a Piquè.
Anche il pezzo grosso del Milan Zlatan Ibrahimovic, viene dal Barcellona, un affare realizzato dall’ad milanista Adriano Galliani che è riuscito ad accaparrarsi lo svedese (strappato all’Inter dai Blaugrana l’anno prima per complessivi 70 milioni) per la “modica” cifra di 25 milioni (pagati a rate).
Una minusvalenza, che farebbe tremare qualsiasi club, ma non il Barcellona che ha fatturato nell’ultima stagione 450 milioni. I ricavi degli spagnoli sono distribuiti in modo equilibrato tra il botteghino (110 milioni), il settore commerciale (dallo scorsa stagione per la prima volta anche il Barcellona ha un sponsor sulla sua maglia, la Qatar Foundation) e diritti televisivi (183 milioni). I conti della squadra catalana beneficiano dei contributi di oltre 170mila associati e dal sistema di vendita dei diritti tv “individuale”. A differenza degli altri paesi, in Spagna, infatti Real e Barcellona possono contrattare da sole con le emittenti e questo e questo garantisce un surplus di introiti rispetto al regima di diritti collettivi, vigente, ad esempio, in Italia. Il Milan, infatti, è ancorato alla vendita collettiva dei diritti tv stabilito dalla legge Melandri (questa voce, come indicato nell’ultimo bilancio chiuso al 31 dicembre 2010, ha assicurato 110 milioni) e alla mancanza di uno stadio di proprietà (da biglietti e abbonamenti arrivano circa 35 milioni). Per quanto il club rossonero sia all’avanguardia in Italia per sponsor e marketing (con ricavi da oltre 90 milioni), sul fronte fatturati al momento perciò non c’è partita. Per il campo bisognerà aspettare stasera. La verità è a portata di gol.
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