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Riforma del lavoro, botta e risposta tra governo e Confindustria. Fornero: E’ il teatrino delle parti sociali

La riforma del mercato del lavoro si inserisce in quei ”passi vitali e necessari verso un’Italia più moderna” che sta compiendo il governo. Lo ha affermato il presidente del Consiglio Mario Monti, a Napoli per la presentazione del ‘Grande progetto Pompei’.
”Le imprese sono insoddisfatte – ha aggiunto – perché avrebbero voluto la sparizione complessiva della parola reintegro: credo che con il tempo e con giudizio più meditato capiranno che la permanenza di questa parola è riferita a fattispecie molto estreme e improbabili”. Poi bacchetta la Marcegaglia che in serata ha parlato di “rischio occupazione per le modifiche al ddl lavoro”: ”Rispetto la Confindustria, così come rispetto tutte le parti sociali. Sono consapevole che si tratta di sindacati, sindacati di datori di lavoro o di lavoratori”, ma ”il mestiere del governo è diverso, è capire l’interesse generale”, spiega Monti, in un’intervista al Tg1. ”Marcegaglia -ricorda il premier- era perfettamente al corrente della riflessione del governo” e ”si prende la responsabilità di quello che ha detto”.
Per anni hanno biasimato il ‘teatrino della politica’ e ora ci tocca assistere al ‘teatrino delle parti sociali’: io sono sconcertata da questi cambi di fronte e dal fatto che sia sempre necessario demonizzare qualcuno, è davvero un segno di immaturità del Paese”. E’ il commento in un’intervista alla ‘Stampa’ del ministro del Lavoro Elsa Fornero alle critiche di imprese e confindustria alla nuova versione della riforma del mercato del lavoro.
Per il ministro è “una reazione incomprensibile di fronte a un cambiamento marginale e ragionevole che non stravolge certo il senso della riforma”. Riferendosi al giudizio di Emma Marcegaglia la Fornero sottolinea che “bisognerebbe essere responsabili anche nei messaggi che si mandano ai mercati e all’estero” e “recuperare una rappresentazione corretta e non distorta delle cose” anche perche’, spiega, “l’articolato avrebbe meritato una lettura piu’ pacata e attenta”.
Il governo – aggiunge – “non ha fatto nessuna marcia indietro, le modifiche apportate non sconvolgono l’impianto ne’ fanno venir meno la spinta innovativa della riforma: l’unica novita’ che c’e’ nella riforma dell’articolo 18 e’ aver inserito la clausola della ‘manifesta insussistenza’ dei motivi economici come possibilita’ di reintegro”.