Lavoro, Catricalà apre alle modifiche. Mercoledì l’incontro con le imprese
L’impianto della riforma del mercato del lavoro “deve restare quello che è” ma “siamo disponibili ad accettare” buone modifiche in Parlamento. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, spiega l’approccio con cui il governo si appresta ad iniziare l’iter della riforma in Parlamento.
“Pensiamo che l’impianto della riforma debba restare quello che è, ma molte buone idee nascono in Parlamento e siamo pronti a farne tesoro”, spiega. La ratio, ricorda Catricalà, “è quella di una maggiore flessibilità in uscita per consentire una maggiore entrata nel mercato del lavoro” e “se le modifiche sono in questo senso, siamo disponibili ad accettarle”. L’obiettivo della riforma, insiste il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, è “dare lavoro buono ai giovani”. Con il Parlamento, evidenzia quindi Catricalà, “abbiamo fatto finora un ottimo lavoro”. E, conclude: “Non sono mai stato insoddisfatto delle modifiche introdotte dalle Camere, né sul ‘Salva Italia’ né sul ‘Cresci Italia’.
Il Pdl apprezza la posizione espressa da Catricalà. “Credo che sia una presa d’atto saggia quella di Catricalà. Il sottosegretario, essendo un uomo di esperienza, si è reso conto che il ddl, sulla parte della flessibilità in entrata, va riscritto e non solo modificato”, dice il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri all’Adnkronos. Il Pdl, aggiunge Gasparri, “è pronto ad avanzare proposte” e si mette a disposizione per elaborare le modifiche necessarie a “correggere errori” che rischiano di “aumentare la disoccupazione”.
Sulla sponda Pd prevale in questa fase il timore che si inneschi una pericolosa spirale di richieste al ribasso sui contenuti principali della riforma. “Spero che sul ddl non si sviluppi una battaglia di retroguardia tesa a bilanciare il passo avanti sull’articolo 18 per avere in cambio un’ulteriore flessibilità del lavoro”, avverte Cesare Damiano. Le politiche del centrodestra, dice all’Adnkronos, “hanno aumentato la flessibilità in modo eccessivo trasformandola in precarietà non solo del lavoro, ma della vita dei giovani”.
Un invito a non svuotare la riforma arriva dal Terzo Polo. “Il provvedimento è complesso e alcune modifiche possono anche starci ma i partiti stiano attenti a non sbucciare la riforma come un carciofo. Una foglia la tira via il Pd, un’altra il Pdl e alla fine rimane poco o niente”, avverte Benedetto Della Vedova di Fli.
Per Pasquale Giuliano, presidente della commissione lavoro del Senato, che mercoledì inizia l’esame del provvedimento, accoglie con favore le parole del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. “Il testo ha assunto la sua veste definitiva dopo il confronto con le forze politiche e le parti sociali e ora arriveranno indicazioni per modifiche e correzioni che, se condivise, non potranno che essere accolte”, spiega all’Adnkronos, ricordando che “l’ultima parola spetta al Parlamento”.
Domani Giuliano riunisce l’ufficio di presidenza che fisserà il calendario delle audizioni e i tempi e le modalità di discussione del provvedimento, i cui relatori saranno Tiziano Treu (Pd) e Maurizio Castro (Pdl).
Mercoledì è in programma anche la riunione delle organizzazioni delle imprese. A quanto apprende l’Adnkronos, l’incontro che si terrà nella sede di Confindustria di Via Veneto, servirà a valutare il confronto con il governo e a decidere l’atteggiamento da tenere nel corso dell’iter in Parlamento. Per ora, in Viale dell’Astronomia, si registra profondo malcontento per i contatti avuti in queste ore con il premier Mario Monti e con il ministro del lavoro Elsa Fornero. In questo quadro, le parole del sottosegretario Antonio Catricalà vengono lette con attenzione, ma ogni giudizio viene rimandato ad una valutazione complessiva in cui continuano a pesare la sostanziale chiusura del governo alla richiesta delle imprese e il ‘tono di sfida’ che gli industriali hanno percepito soprattutto nelle dichiarazioni del ministro Fornero.
In serata, dopo i commenti alle sue dichiarazioni, arriva la puntualizzazione di Catricalà. “A seguito delle mie dichiarazioni ci sono state una serie di ipotesi e interpretazioni che solo in parte corrispondono al mio pensiero, che in tutto e per tutto coincide con la posizione espressa dal presidente Monti, che è l’unico abilitato ad esprimere l’orientamento del governo”, precisa Catricalà. “Le mie dichiarazioni – aggiunge – non sono per nulla divergenti da quello che il presidente Monti ha sin dall’inizio dichiarato in merito al ddl sul mercato del lavoro”.
Il premier stesso, in Israele per il tour mediorientale, è tornato sul provvedimento per evidenziare che il testo “è bilanciato” e rende il mercato “molto più flessibile, a beneficio delle imprese, e meno dualistico”.
Social