Soldi ai partiti, la lega rinuncia all’ultima tranche. Fuori Rosy Mauro, graziato il Trota
”La Lega Nord rinuncia all’ultima tranche dei rimborsi elettorali e chiede a tutti i partiti di fare lo stesso devolvendo somme in beneficienza o alle Ong”. Lo afferma il presidente dei deputati della Lega Nord, Gianpaolo Dozzo.
”E’ una decisione che abbiamo già preso ieri e che rendiamo nota al fine di evitare eventuali strumentalizzazioni nei nostri confronti - precisa – nel momento in cui in Parlamento si discute della proposta di legge sulla trasparenza dei partiti”. Il Consiglio federale della Lega Nord ha espulso Rosy Mauro. Stessa sorte per l’ex tesoriere del Carroccio Francesco Belsito. Si salva Renzo Bossi. Per la vice presidente del Senato “il rancore ha prevalso sulla verità”.
La decisione dell’espulsione durante la riunione in via Bellerio durata circa tre ore. “Il Consiglio Federale all’unanimità ha decretato l’espulsione dal movimento della stessa senatrice Mauro, ritenendo inaccettabile la sua scelta di non obbedire ad un preciso ordine impartito dal Presidente Federale e dal Consiglio Federale”, si legge nel comunicato del massimo organo decisionale della Lega Nord, in cui si precisa che Mauro ha respinto la richiesta di dimissioni avanzata dal “presidente Federale, Umberto Bossi, dai triumviri e da tutti i componenti del Consiglio Federale”. Durante la riunione la ‘nera’ avrebbe strenuamente difeso la sua posizione negando ogni responsabilità e sostenendo sempre la sua linea difensiva in merito alla sua estraneità ai fatti.
“Non mi sento tradita da Bossi”, commenta Rosy Mauro sottolineando che nella decisione del partito “il rancore ha prevalso sulla verità. La mia epurazione politica era una sentenza già scritta”.
“Provo un po’ di delusione -prosegue- nel vedere trasformare la Lega che ho conosciuto e questo mi dispiace. Hanno voluto un capo espiatorio e quello sono io. In vent’anni di Lega la mia storia parla per me e non ho bisogno di dimostrare niente”.
A chi le chiede come si sente dopo la decisione dei vertice del Carroccio, la vice presidente del Senato replica: “Mi sono tolta un peso dal cuore e adesso sono serena. Tutta questa operazione però non mi convince e voglio vederci chiaro”. Sul perché non avesse fatto un passo indietro, “indietreggiare avrebbe voluto dire che non c’è verità. Bossi ha fatto un passo indietro, ma lo ha fatto per salvare la Lega dimostrando di essere un vero capo”. E sull’ipotesi dimissioni al Senato, dice: “sono abituata a fare un passo alla volta”.
Quanto ai suoi rapporti con Maroni “ha minacciato di uscire dalla Lega se non si prendevano provvedimenti nei miei confronti. Non ho nessun giudizio da dare anche se lui ne ha espressi nei miei confronti e nei confronti del Sindacato padano. Rosi Mauro ha quindi ribadito di non aver mai preso soldi dal partito, ma solo donazioni per il sindacato: “non so niente dei conti della Lega e il sindacato ha sempre ricevuto donazioni dal movimento politico. Ero estranea al movimento e ho sempre lavorato per il sindacato che in pochi hanno aiutato”. Prima di salire in macchina alla domanda se si sente ancora leghista, Rosi Mauro ha risposto: “sì, sempre nel cuore”.
A puntare i piedi sull’espulsione di Mauro sarebbe stato proprio Roberto Maroni che avrebbe imposto un aut aut: ‘o via lei o via io’. Al momento di votare il Senatur si sarebbe allontanato dalla sala del Consiglio. Lo stesso avrebbe fatto Marco Reguzzoni. Per quanto riguarda Renzo Bossi, dimessosi dal Consiglio regionale, la sua posizione non è stata affrontata oggi.
Nel corso della riunione della Lega invece è stato deliberato “che il Congresso Federale della Lega Nord si terrà a Milano nelle giornate di sabato 30 giugno e domenica 1 luglio”. Il massimo organo decisionale del Carroccio ha inoltre stabilito “che tutti i congressi nazionali si dovranno svolgere entro la data del 3 giugno e che gli ultimi due congressi nazionali, quello della Lombardia e quello del Veneto, si terranno rispettivamente nelle giornate di venerdì 1 e sabato 2 giugno e di sabato 2 e domenica 3 giugno per evitarne la concomitanza”.
Intanto una nuova tegola si abbatte sul partito: i carabinieri del comando provinciale di Piacenza hanno arrestato Davide Allegri, ex assessore provinciale alla Protezione Civile all’Ambiente ed ex assessore all’Urbanistica al Comune di Cortemaggiore. L’arresto è avvenuto a conclusione di indagini iniziate nel 2010 per concussioni consumate e tentate e corruzione.
La vicenda gravita attorno alle autorizzazioni a realizzare impianti fotovoltaici.
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