“Senza partiti”, il futuro della politica alle vigilia delle amministrative: liste civiche contro la casta
Giorgio Napolitano difende i partiti, a patto che si impegnino ad “estirpare il marcio” emerso sempre più prepotentemente in questi anni e tornare alla loro vocazione originaria. Ma il vento dell’antipolitica continua a soffiare forte, dando ossigeno a quei movimenti che hanno nel mirino la ‘casta’ e che si preparano a dare battaglia alle amministrative di maggio, con un occhio alle elezioni politiche nazionali del prossimo anno.
Come la lista civica ‘Futuro senza partiti‘, dal nome che più esplicito non si può, fondata dal palermitano ‘naturalizzato’ veneto Carlo Gustavo Giuliana, consigliere comunale a Belluno dal 2007 e ora in corsa per la fascia tricolore. A fare il grande salto ci aveva provato, senza successo, già alle politiche del 2008 e alle europee dell’anno successivo, a capo di un’altra lista civica, ‘Io non voto’, anch’essa espressione di una dura protesta contro la degenerazione partitica emersa da Tangentopoli in poi. Oggi la ‘questione morale’ dei partiti è tornata di grande attualità, insieme al problema, mai risolto, della corruzione. Tanto da spingere in alto nei sondaggi movimenti come il 5 Stelle di Beppe Grillo, che tiene in ansia i partiti della sinistra.
E’ anche con il movimento dell’ex comico che la lista ‘Futuro senza partiti’ dovrà misurarsi il 6 e 7 maggio prossimi per la corsa allo scranno più alto di Palazzo Rosso. Una specie di prova generale in vista delle politiche, anche se lo stesso Giuliana è il primo ad ammettere che la sfida per il Parlamento è assai più complicata. “Se ci chiediamo se si può oggi fare a meno dei partiti, la risposta è forse, purtroppo, no se parliamo di consultazioni nazionali, mentre può essere certamente sì se entriamo nel concreto di elezioni comunali. Proprio perché a questo livello -dice Giuliana all’Adnkronos- si può scegliere prima la persona, in base alle proposte che avanza, e poi, semmai, l’area di appartenenza”.
Ma se ‘Futuro senza partiti’ avrà un buon risultato alle comunali, si potrà tentare anche l’avventura nazionale, sfruttando la protesta che sale dai cittadini verso un certo tipo di politica e di politici, perché iniziative come quella di Giuliana nascono “da una potentissima arrabbiatura contro questo sistema di partiti, dalla voglia bruciante di far capire a questi potenti che sono in molti a non voler più lasciare ai partiti la delega sul futuro, senza la possibilità di un reale controllo. C’è troppa corruzione e questa classe politica non sembra in grado di reagire, né ha troppa voglia di fare pulizia all’interno dei partiti. L’Italia – conclude Giuliana – ha un disperato bisogno di un futuro politico nuovo, senza ‘questi’ partiti”.
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