Conti in rosso, si abbassa il deficit pubblico ma il debito resta alle stelle: secondi solo alla Grecia
Nel 2011, il deficit sul Pil dell’Italia si è attestato al 3,9%, contro il 4,6% del 2010. E’ quanto emerge dalla prima notifica di Eurostat, che calcola il debito pubblico italiano al 120,1% del Pil nell’ultimo trimestre dell’anno scorso (pari a 1.897.179 miliardi), contro il 119,3% del trimestre precedente.
Nel 2011, il deficit sul Pil nell’eurozona e nell’Ue a 27 è sceso rispetto al 2010, mentre in entrambe le aree è aumentato il debito pubblico, comunica Eurostat, precisando che nell’area euro il disavanzo sul Pil è sceso dal 6,2% al 4,1%, mentre nei 27 dal 6,5 al 4,5%. Per quanto riguarda, il rapporto tra il debito pubblico e il Pil, nell’eurozona è salito dall’85,3% all’87,2% nell’ultimo trimestre del 2011, mentre nell‘Ue a 27 dall’80 all’82,5%.
Secondo i dati diffusi a Bruxelles, nel 2011 i deficit più alti sono stati registrati in Irlanda (-13,1%), Grecia (-9,1%), Spagna (-8,5%), Regno Unito (-8,3%), Slovenia (-6,4%), Cipro (-6,3%), Lituania (-5,5%), Francia e Romania (-5,2%) e Polonia (-5,1%), mentre quelli più bassi in Finlandia (-0,5%), Lussemburgo (-0,6%) e Germania (-1%). Hanno invece registrato un surplus Ungheria (+4,3%), Estonia (+1%) e Svezia (+0,3%).
Per quanto riguarda il rapporto tra debito pubblico e Pil, a fine 2011, il record è stato registrato dalla Grecia, con il 165,3%, seguita dall’Italia, con il 120,1%, Irlanda (108,2%), Portogallo (107,8%), Belgio (98%), Francia (85,8%), Regno Unito (85,7%), Germania (81,2%), Ungheria (80,6%). La Spagna, Paese sotto attacco sui mercati, si ferma al 68,5%. Il rapporto debito pubblico/Pil è stato invece registrato in Estonia (6%), seguita da Bulgaria (16,3%), Lussemburgo (18,2%), Romania (33,3%), Svezia (38,4%) e Lituania (38,5%).
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