Stipendi, in Italia i più bassi d’Europa: meglio di noi Spagna e Irlanda. Aumenta il cuneo fiscale
Il fisco pesa sempre più sugli stipendi dei lavoratori italiani, che si confermano peraltro fra i più bassi delle economie sviluppate. E’ quanto emerge dal rapporto ‘Taxing Wages 2011′, diffuso oggi dall’Ocse, che mostra come il nostro paese scivoli dal 22mo al 23mo postodietro tutti i big europei, superato anche dalla Spagna e dall’Irlanda.
Secondo il rapporto, infatti, il salario medio netto per un lavoratore senza senza figli a carico è stato di 25.160 dollari. Il dato non solo è minore della media Ocse (pari a 27.111 dollari) ma è notevolmente distante da quello di paesi come Francia (29.798 dollari), Germania (33.019) e Gran Bretagna (38.952). Spicca peraltro il divario con le retribuzioni degli stessi lavoratori in Spagna (27.741 dollari) e Irlanda (31.810). Considerando invece la retribuzione lorda, il nostro paese – con 36.361 dollari – si conferma in linea con la media Ocse (36.396).
Cresce invece il cosiddetto cuneo fiscale, ovvero il peso delle tasse sulle retribuzioni per i lavoratori senza figli, che è arrivato al 47,6%, (dal 47,2% del 2010). L’aumento, dovuto a una maggiore imposizione sul reddito lo scorso anno, pone l’Italia al sesto posto della poco invidiabile classifica sulla pressione fiscale sul lavoro nell’Ocse, dietro a Belgio, dove pesa per il 55,5% dello stipendio complessivo, Germania (49,8%), Ungheria e Francia (49,4%) e Austria (48,4%). Tutti dati nettamente più alti della media Ocse, pari al 35,3% (+0,3% sull’anno precedente) e anche al di sopra della media europea che è del 41,5%. L’incidenza minore delle tasse si registra invece in Cile, con appena il 7%, Messico (16,2%) e Nuova Zelanda (15,9%).
Per i lavoratori con due figli a carico la situazione si modifica, ma il peso fiscale resta sempre elevato in Francia (42,3%), Belgio (40,3%) e Italia (38,6%). Tuttavia, nel nostro paese il carico fiscale per lavoratori con due figli è in calo nel lungo periodo, visto che nella rilevazione del 2000, il carico era del 39,3%. In questa ipotesi, con una media Ocse del 25,4%, il cuneo si annulla addirittura in Nuova Zelanda, con un dato negativo, pari al -1,2%, e resta comunque minimo in Cile (7%), Irlanda (7,1%) e Svizzera (8,4%).
Il trend complessivo e’ comunque quello di un aggravamento del cuneo in quasi tutte le economie Ocse (per via dell’aumento delle imposte sul reddito), con l’importante eccezione degli Stati Uniti, dove e’ sceso dello 0,9% grazie alla riduzione dei contributi di sicurezza sociale.
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