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Berlusconi ci riprova: Alleanza con la Lega e sostegno a Monti finché necessario

“Non abbiamo mai rotto con la Lega. Sono sempre stato in contatto sia con Bossi che con Maroni e non esiste una frattura tra noi e la Lega”. Alle prossime elezioni amministrative Pdl e Carroccio vanno divisi ma Silvio Berlusconi smentisce ogni rottura.
Con la Lega, ha proseguito Berlusconi intervenendo a Monza per chiudere la campagna elettorale del candidato sindaco Andrea Mandelli, “esisteva un dissenso sul sostegno a questo governo e devo dire che alcune ragioni fondate la Lega le aveva”. Quanto poi alla scelta del Carroccio di voler correre da solo in questa tornata elettorale per Berlusconi si tratta di “una scelta sbagliata che i risultati delle elezioni confermeranno”.
Parlando dell’attuale governo, Berlusconi ha sottolineato: “Sosterremo questo governo fino a quando sara’ necessario ma non potremo continuare a farlo se prendera’ provvedimenti che non siano conformi con il bene del Paese. In tal caso -ha aggiunto ci prenderemo la responsabilita’ di intervenire criticamente nei confronti di ciascun provvedimento”.
Al termine di un breve comizio in piazza del Duomo, l’ex premier ha poi scambiato una serie di battute all’interno di un bar con il candidato sindaco e gli esponenti del Pdl locale ai quali, secondo quanto si e’ appreso, avrebbe confidato loro come “a volte mi verrebbe voglia di uscire dalla maggioranza e sostenere il governo con un appoggio esterno”.
Commentando le imminenti elezioni amministrative, Berlusconi ha detto che il voto “non ha un valore politico per il Paese, perche’ c’e’ una grandissima percentuale di cittadini che e’ confusa e non sa per chi o per cosa votare”.
Secondo Berlusconi, i cittadini si domandano “se valga ancora la pena di votare in un momento di parentesi della democrazia e con questo governo provvisorio. Dobbiamo vedere piu’ avanti – ha aggiunto Berlusconi – sperando che i sacrifici che abbiamo fatto dimettendoci dal governo portino al risultato che abbiamo da sempre inseguito e che e’ quello del cambiamento dell’architettura istituzionale del Paese”.
Senza questo cambiamento, ha osservato Berlusconi “non si puo’ avere un Paese governabile come non e’ stata l’Italia e come non lo e’ ancora. Stiamo lavorando con la sinistra, grazie al fatto che si e’ instaurato questo governo tecnico, a un tavolo per cambiare questa architettura istituzionale e qualcosa di positivo si e’ fatto come ad esempio che ci sia un solo ramo del Parlamento ad approvare le leggi. Che il presidente del Consiglio poi -ha proseguito Berlusconi- possa nominare un ministro o revocarlo e’ una delle due novita’ molto importanti che mi sembra siano ormai decise perche’, appunto, si e’ trovato l’accordo con la sinistra”.