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Le vedove dei suicidi in corteo a Bologna: Si uccidono perché sono disperati non pazzi

Le vedove dei suicidi in corteo a Bologna: Si uccidono perché sono disperati non pazzi

E’ partito dal piazzale antistante l’ospedale Maggiore di Bologna il corteo delle vedove delle persone che si sono suicidate a causa della crisi economica. Circa un centinaio di manifestanti che seguono lo striscione bianco con il nome e la foto di Giuseppe Campaniello, l’artigiano che si è dato fuoco il 28 marzo scorso davanti all’Agenzia delle Entrate di Bologna. In testa al corteo c’è la vedova Tiziana Marrone.
Sfilano con le vedove anche alcuni esodati che mostrano dei cartelli su cui campeggia la scritta ‘Gli esodati in lutto chiedono la soluzione del problema’. Nella manifestazione è arrivata anche la consigliera regionale dell’Udc Emilia Romagna e imprenditrice Silvia Noè. Nel piccolo corteo c’è poi la vedova di un operaio bolognese che si è suicidato per problemi economici. La donna, in lacrime, ha tatuato sul braccio il volto del marito scomparso. Ad accompagnare le vedove solo bandiere bianche. Il corteo è diretto in via Nanni Costa dove Campaniello si è dato fuoco.
“Queste persone quando decidono di togliersi la vita è perché sono portate a farlo – ha detto Marrone – non sono pazzi, depressi o esaltati. Sono persone disperate che al contrario prendono atto della situazione”. “E’ ora di fare qualcosa per questi imprenditori e per queste piccole imprese che sono la spina dorsale del Paese”, ha aggiunto la vedova.
Una volta arrivati nel piazzale della Commissione tributaria dell’Agenzia delle Entrate, Tiziana Marrone ed Elisabetta Bianchi hanno deposto due mazzi di fiori nel punto esatto in cui Campaniello si è dato fuoco. Sui resti del rogo, ancora ben visibili tra pezzi di vetro e materiali carbonizzati, i manifestanti hanno appoggiato anche le bandiere bianche con cui hanno sfilato in corteo. Tiziana Marrone, in lacrime, ha rivolto lo sguardo verso il palazzo della Commissione tributaria. ”Non si è affacciato nessuno”, ha osservato prima di rivolgere ”un grazie a tutti i presenti, e anche a quelli che non sono potuti venire perché oggi è un giorno di lavoro, ma sono tantissimi quelli che mi hanno chiamato”.
Marrone ha quindi ricordato il marito spiegando che ”Giuseppe si è accollato tutto da solo in silenzio, ha chiesto scusa per non aver potuto pagare il suo debito, ed era una brava persona, non un delinquente”. ”Io non dormo dal 28 marzo e non so cosa fare, ho bisogno delle istituzioni per andare avanti, ma chiedo anche di essere lasciata in pace perché se lui sa che sono tranquilla riposerà il pace anche lui”, ha concluso la donna facendo appello a quanti si sentono strangolati dalla crisi e dai debiti chiedendo che ”chi è nelle stesse condizioni di mio marito parli con le proprie famiglie”. Dopo il discorso accolto dall’applauso dei presenti Marrone e Bianchi sono entrate negli uffici della Commissione tributaria, per parlare con un responsabile.
”Ci dissociamo dai fatti di Bergamo, queste cose non si fanno, la disperazione è totale, non condivido il gesto ma posso capire lo stato d’animo di queste persone”, ha inoltre sottolineato Tiziana Marrone. Dello stesso avviso Elisabetta Bianchi, l’amica di Marrone e figlia di un imprenditore, che ha organizzato la manifestazione di Bologna. ”Le tasse vanno pagate – ha ribadito Bianchi – ma vogliamo un rapporto umano tra contribuenti e fisco e riteniamo insufficienti lo sportello e il numero verde attivati da Equitalia perché è difficile che le persone vadano nella sede dei loro carnefici”. Secondo Bianchi ”il governo deve cambiare le leggi e mettersi una mano sulla coscienza”.
Inoltre, ”chiediamo che tutte le istituzioni delle città in cui si sono verificati casi di suicidi affiggano una targa in memoria delle vittime del fisco, perché quella che è in atto è una strage del fisco”, ha aggiunto Elisabetta Bianchi.
Le vedove che stanno sfilando hanno intenzione di creare una fondazione intitolata ‘Casa di Giuseppe Campaniello’ per stare vicine alle persone strozzate dai debiti e per raccogliere fondi da devolvere alle vedove. In progetto c’è anche la pubblicazione di un libro con queste storie di disperazione.
Tra i manifestanti anche un uomo che indossa una maglietta con la scritta ‘Le tasse sono un furto’. La sua scelta è stata brevemente contestata dagli altri manifestanti contrari a un’idea si sciopero fiscale. ”Io non ho un lavoro e non so come fare a vivere -ha detto Tiziana Marrone ai microfoni- e ho paura che lo Stato venga a bussare alla mia porta. Si sono già presi mio marito, mi chiedo che altro vogliano da me”. Il corteo che ripercorrerà a ritroso il viaggio in ambulanza fatto da Campaniello da via Nanni Costa all’ospedale Maggiore, leggerà anche l’elenco con tutti i nomi dei circa 70 suicidi verificatisi dall’inizio dell’anno e collegati alla crisi economica. Il corteo è apolitico e apartitico tanto che ha ricordato Bianchi, ”non sono ammessi simboli o bandiere di partito perché questo è un momento di dolore che non va strumentalizzato”.