La Juve vince imbattuta il 28° scudetto. Dall’incubo della B a regina del Campionato. Crolla il Milan
Un ritorno in grande stile. La Juventus torna ad essere campione d’Italia. I bianconeri battono 2-0 il Cagliari e, in virtù del contemporaneo ko del Milan, sconfitto 4-2 nel derby con l’Inter, conquista il 28esimo scudetto della sua storia. La Juventus ha vinto il titolo dopo nove anni: l’ultima volta fu nella stagione 2002-2003. Dal Paradiso all’Inferno e ritorno. In soli 6 anni, dopo essere passata dall’illusoria festa di Bari all’incubo della B, toccando il punto più basso della propria storia, la Juve raggiunge l’apice della parabola e festeggia con un turno d’anticipo il tanto agognato 28° scudetto. Un trionfo meritato da parte di una squadra che è riuscita a compiere un’impresa straordinaria riscattando il 7°, anonimo posto dello scorso anno con una stagione da grandissima protagonista, chiusa addirittura da imbattuta. Ma vediamo la cronaca della giornata.
A Trieste la partita si mette subito in discesa per la Juventus, in vantaggio già al 5′ con Vucinic. L’attaccante montenegrino scatta sul filo del fuorigioco, arriva a tu per tu con Agazzi e lo supera con un tocco che si infila sotto le gambe del portiere. Al 25′ i bianconeri perdono Lichtsteneir, costretto a uscire dopo uno scontro di gioco con Pinilla.
La Juve sfiora il raddoppio in un paio di occasioni con Pepe, il Cagliari si fa vedere solo in un’occasione con Pinilla, ma il destro dell’attaccante cileno finisce a lato. Nella ripresa i bianconeri controllano senza rischiare e al 75′ raddoppiano grazie a una sfortunata autorete di Canini. Finisce 2-0 per i bianconeri: quando allo stadio Rocco arriva la notizia del ko del Milan, la gioia dei tifosi juventini può esplodere.
Al Meazza, dove va in scena il derby di campionato numero 191, l’Inter parte meglio e sblocca il risultato al 14′. Sneijder calcia una punizione sulla trequarti, Samuel anticipa Yepes e mette in mezzo per Milito, che batte Abbiati da distanza ravvicinata. La squadra di Stramaccioni va vicino al raddoppio al 32′: Abbiati smanaccia sulla linea di porta un colpo di testa di Cambiasso, le immagini non chiariscono se la palla sia entrata completamente.
Il Milan ribalta il risultato a cavallo dei due tempi. Al 44′ contatto in area Boateng-Julio Cesar, l’intervento del portiere è sul pallone ma Rizzoli fischia il rigore: dal dischetto Ibrahimovic non sbaglia. Lo svedese si ripete al 1′ della ripresa: il numero 11 si infila tra Lucio e Maicon e supera con un tocco sotto Julio Cesar in uscita. L’Inter risponde subito: al 52′ Abate stende Milito in area, il rigore questa volta è per i nerazzurri. L’attaccante argentino trasforma e fissa il risultato sul 2-2. Ma non è finita. Al 75′ Nesta impatta con il braccio un colpo di testa di Pazzini, per Rizzoli è ancora rigore: Milito è infallibile e fa tris. Nel finale c’è gloria anche per Maicon, autore del 4-2 con uno splendido destro dalla distanza.
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