Ansaldo, i Gap solidarizzano con gli attentatori: Roberto Adinolfi gambizzato perché rappresentante del capitalismo
”Un altro infame rappresentante del capitalismo è stato gambizzato a Genova! La violenza che un pugno di parassiti perpetua contro la classe operaia e le masse popolari inizia a riversarsi contro chi di questa violenza ne ha fatto la sua arma di difesa e di controrivoluzione preventiva. Ma ai padroni verrà tolto il monopolio della violenza che si trasformerà in giustizia proletaria ai fini della rivoluzione”. E’ quanto si legge in un commento, siglato Gap (Gruppi armati proletari) pubblicato sul network indipendente Indymedia, che fa riferimento all’agguato ai danni di Roberto Adinolfi, ad di Ansaldo Nucleare.
”Non piangiamo quindi gli sfruttatori e i loro servi, anzi – prosegue il messaggio – ci rallegriamo che lor signori non si sentano più così tanto protetti come in questi ultimi tempi!”.
”Lavoriamo per l’organizzazione di un partito rivoluzionario che sappia anche orientare all’autodifesa del proletariato!”, si legge nel commento pubblicato sul sito di Indymedia il 7 maggio scorso. ”La borghesia imperialista vuole fare pagare la crisi del proprio sistema alle masse popolari. I membri della borghesia, stretti nel vortice della crisi del sistema, rendono sempre più evidente il loro volto sfruttatore e sanguinario costringendo i membri delle classi delle masse popolari ad una esistenza di stenti e di patimenti, di lacrime e sangue, di carcerazioni e di morte”.
La crisi economica ”produce anche crisi politica che in questi mesi, un così detto ”governo tecnico”, appoggiato sia dalla sinistra che dalla destra istituzionale, sta cercando di affrontare con forzature che mai sarebbero riuscite ad una democrazia di carattere parlamentare come dovrebbe essere quella del nostro Paese. Un governo – prosegue il commento siglato Gap – che nessuno ha votato e per l’instaurazione del quale i politicanti, si di destra che di sinistra, non hanno domandato nessun parere alla loro base, ai loro iscritti e ai loro elettori”.
”Mentre questi zelanti servi armati danno prova della loro fedeltà ai loro padroni, altri servi di adoperano per lo stesso scopo magari dai banchi di un tribunale del lavoro, come nel caso dell’assessore Musy nonché avvocato consulente e difensore dei banchieri nelle vertenze di mobbing. Nella città della Fiat e delle vittime della Thyssen Krupp, un assessore dell’Udc , avvocato difensore degli intrallazzatori e degli speculatori, è stato preso di mira e colpito da 6 colpi di revolver”.
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