Il pasticcio esodati: la Fornero prepara un salvataggio per 65 mila. Ma i conti non tornano, altrettanti restano senza aiuti
Il decreto sugli esodati è pronto, coprirà una platea di 65 mila beneficiari. A confermare testo e numeri del provvedimento che sarà emanato dal ministero dell’Economia di concerto con il ministero del Lavoro, sarebbe stata, a quanto si apprende, il ministro, Elsa Fornero.
Il decreto sugli esodati verrebbe emanato entro maggio. I 65 mila lavoratori che potranno accedere alla pensione secondo le vecchie regole sono divisi, nel decreto, in: 25590 lavoratori in mobilità; 3460 lavoratori in mobilità lunga; 17710 assistiti dal fondo solidarietà; 10250 prosecutori volontari, 950 lavoratori esonerati; 150 genitori di figli disabili, 6.890 lavoratori del vecchio esodo.
E’ stato unincontro “totalmente insoddisfacente”, dicono pressoché all’unisono Cgil, Cisl, Uil e Ugl, nel corso del quale il governo ha di fatto ripresentato lo stesso articolato del decreto presentato tre mesi fa, che salvaguarderebbe solo 65mila lavoratori e coprirebbe solo l’esodo verso la pensione per il biennio 2012-2013. “Non è stato fatto alcun passo avanti” concludono.
“Il decreto così come ci è stato presentato non va bene – ha detto il leader della Cgil, Susanna Camusso -. Crea disparità. Ai lavoratori nelle stesse condizioni deve essere riconosciuto uno stesso diritto. E’ responsabilità del governo trovare nuove risorse”, conclude. A chiedere che “il governo si impegni a trovare le risorse necessarie” a coprire tutti, non solo i 65 mila esodati del decreto, è anche il leader Cisl, Raffaele Bonanni. Con il decreto restano aperti molti problemi anche per il segretario confederale Uil, Domenico Proietti perché “non c’è certezza che tutti i lavoratori interessati siano coperti nel prossimo biennio”.
Il vincolo delle risorse non può essere messo in discussione, avrebbe detto Fornero, per quegli esodati che restano fuori dal decreto si vedrà. “Mi prendo tutta l’impopolarità di un provvedimento impopolare”, avrebbe detto ancora.
Il decreto coprirà il biennio 2012-2013 ma qualche problema di copertura si potrebbe creare per il 2014. A fornire particolari al tavolo di confronto tra governo e sindacati è, a quanto si apprende, un tecnico del ministero del Lavoro.
Prima del confronto con i sindacati, il ministro ha parlato all’assemblea di Confcooperative. ”Dobbiamo dare attenzione a quelli che sono in maggiore sofferenza, ai segmenti più deboli e su questo siamo in ritardo, forse c’è anche una qualche mia responsabilità, è anche un mio compito come ministro del Welfare”, ha dichiarato.
”Il governo ha puntato sul rigore – ha detto – per uscire dalla crisi pensando che ci sarebbe stata crescita presto”. Fornero ha quindi aggiunto che ci sarebbe stata un’attenzione verso i segmenti più deboli ma ”sotto questo profilo forse siamo in ritardo, va data una maggiore attenzione ai più sofferenti e ai più deboli, va data maggiore fiducia che è una cosa che non si compra sui mercati”.
Poi, riguardo alla riforma del mercato del lavoro, il ministro ha dichiarato: ”Corriamo anche il rischio di risospingere verso il nero alcune occupazioni, pensiamo che questo rischio debba essere colto”. ”E’ esattamente nei momenti di crisi che si possono reimpostare soluzioni”, ha notato. ”Il rischio – conclude – c’è ma è piccolo e il Paese deve affrontarlo con fiducia per uscire dalla crisi”.
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