Caso Ruby, a sorpresa la Minetti in aula: Non sono imbarazzata e non provo vergogna
Per la prima volta dall’inizio del processo che la vede imputata, Nicole Minetti si è presentata questa mattina nell’aula del processo sul caso Ruby che la vede imputata per induzione e favoreggiamento della prostituzione, anche minorile in concorso con Lele Mora ed Emilio Fede. La consigliera regionale, vestita con un tailleur nero, ha sorriso a fotografi e giornalisti prima di entrare nell’aula della quinta sezione penale.
“Io imbarazzata? Proprio no”. Ma neanche un po’ di vergogna per quello che emerge? “Assolutamente no”, ha detto in una pausa del processo. Per circa un’ora il consigliere del Pdl ha ascoltato l’esame del testimone Melania Tunini, sua ex amica, portata da lei la sera del 19 settembre 2010 ad Arcore. La ragazza, che ancora oggi si dice scossa per quello che ha visto, in aula ha parlato del ‘bunga bunga’ descrivendo una ventina di ragazze in atteggiamenti provocanti, disposte a farsi toccare e a toccare l’ex premier, in rivalità tra loro per emergere come la ‘favorita’.
“Siamo a livello di puttanaio” disse la Tumini il giorno dopo ad un’amica in una telefonata intercettata e oggi letta in aula. Dopo aver riconfermato il suo racconto sulla serata, la teste ha spiegato di essere stata “scossa e stupita perché per me quel signore era il presidente del Consiglio del mio Paese. E invece era lì, davanti a me, che nemmeno conosceva, a fare queste cose..”.
Quanto alla serata, la teste ha parlato di una ventina di ragazze travestite in vari modi che chiamavano Berlusconi “amore e tesorino” e di una Nicole Minetti che, dopo cena, era rimasta in coulotte e camicia. Scene definite dalla teste come “desolanti”.
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