Il “suicidio” di Maradona, neo paladino degli oppressi dal Fisco. Quando la tragedia diventa farsa
(di Gianpaolo Santoro) Purtroppo anche i campionissimi fanno autogol. E questa volta è uno di quelli che lasciano il segno. Maradona, che ha trasformato le sue vicende giudiziarie in una sceneggiata stucchevole e, francamente, ridicola con una serie di annunciati e disattesi arrivi a Napoli per trattare la sua posizione, questa volta davvero è andato fuori registro. In Italia la lunga, terribile scia di suicidi da cartelle esattoriali, si accresce tragicamente giorno dopo giorno, una mattanza. Vite stroncate perché non si riesce a far fronte alle richieste di Equitalia.Piccoli imprenditori che si danno fuoco, si impiccano, si sparano alle tempie, si buttano nel vuoto. Dal 2009 ad oggi soltanto nel Veneto sono stati 50 gli imprenditori che a causa della crisi si sono tolti la vita.
Ed in questo contesto drammatico che fa Maradona tra un viaggio dorato e l’altro dagli Emirati Arabi?Lancia il suo grido di “dolore” ed esprime solidarietà e vicinanza ai familiari delle “vittime del sistema Equitalia”.“Nessuno più di me può sapere quello che si prova con Equitalia – fa sapere attraverso il suo avvocato Angelo Pisani, che lo rappresenta nella vertenza contro il fisco italiano da 40 milioni di euro – sono stato perseguitato per 25 anni durante i quali sono stato solo, abbandonato e considerato colpevole senza neanche essere giudicato dai giudici delle tasse. Mi hanno trattato come un criminale, violentando la mia dignità umana e la mia immagine sportiva”.
Ma non è ancora niente. Sempre tramite il suo solerte avvocato-ventriloquo rivela che negli anni bui della sua vita, e con la Finanza addosso ogni qualvolta tentasse di tornare in Italia, ha rischiato di fare gesti estremi per l’ossessione e disperazione provocate dall’ingiustizia subita. “Ho avuto la forza di resistere ma io posso capire chi non ce la fa, so cosa si prova dentro. Oggi voglio vincere questa battaglia, soprattutto per le vittime di Equitalia. Io, anche se più famoso di loro, l’ho pagata cara sulla mia pelle, senza avere nessuna colpa…”
Ad essere sinceri, speriamo che Maradona sia stato “frainteso” dal suo legale. “Mi drogo perché sono malato. Mi drogo dal 1982. Ho provato a smettere un mucchio di volte e in ogni modo. Inutilmente. Ma continuo a lottare” ha raccontato in più occasioni il pibe de oro. Il suo è il romanzo di un uomo solo che fa in continuazione i conti con la propria coscienza (“sono un uomo che fa fatica a guardarsi allo specchio…”): le vittorie, le sconfitte, la simpatia, l’odio, la generosità, gli amori, le donne, la famiglia, le figlie, gli errori, la morte sfiorata, la perdizione, la salvezza, la rinascita, l’orgoglio. Il romanzo della vita di un grandissimo campione,il sogno di una vita, dalla misera ai miliardi; dalla gloria al dramma della droga, non merita il capitolo di “vittima di Equitalia”.Non ci riesce proprio di pensarlo sull’orlo del suicidio mentre piroettava agile a Ballando sotto le stelle nella speciale sala da ballo di Milly Carlucci, o mentre conduceva alla televisione argentina “la Noche del 10”, un programma per grandi star dello sport…
Insomma un autogol vero e proprio per il povero Diego che ora vive il calcio dorato e ovattato degli sceicchi del Dubai. Sull’imbarazzante vicenda è piombato anche il senatore della Lega Nord Enrico Montani, componente della commissione Finanze del Senato. “Che parli Maradona è inverosimile. Si vuol far paladino della tragedia sociale che sta investendo il nostro Paese approfittando delle morti d’imprenditori e lavoratori. Il suo opportunismo ed il suo cinismo rasentano il ribrezzo. Maradona deve ben 40 milioni di euro che è il fatturato di almeno 5 piccole-medie imprese italiane. Se si sente perseguitato allora rimanga in Argentina e non metta piede nel nostro Paese. A meno che non si attivi la “generosità” del popolo partenopeo con una gigantesca colletta da Posillipo ai Quartieri Spagnoli”. Proposta-provocazione ad effetto ma non originale. A lanciarla per prima qualche anno fa fu la senatrice del Pdl Ombretta Colli. Anzi la signora Gaber fece di più: si dichiarò disponibile a partecipare alla raccolta per far tornare il sorriso a Maradona ed al popolo napoletano…
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