Grecia nel caos, nuove elezioni. Il Fmi avverte: Atene puo uscire dall’Euro. Paura spread
E’ fallito l’ultimo tentativo del presidente greco Karolos Papoulias di formare un governo. I leader dei partiti politici che oggi sono stati ricevuti dal presidente hanno spiegato che saranno convocate nuove elezioni, secondo quanto ha reso noto l’emittente televisiva Net.
”I partiti in favore del bailout avrebbero preferito formare un governo che avrebbe ulteriormente vessato la nazione piuttosto che trovare una soluzione. Hanno messo sul tavolo una proposta troppo rigida perché io potessi accettarla”, ha dichiarato il leader del partito di destra Grecia indipendente, Panos Kammenos, al termine dei negoziati con gli altri leader politici. Fra le ipotesi considerate in extremis, fallita come quella della formazione di un governo tecnico, vi era stamane anche quella di una alleanza fra Pasok, Nuova Democrazia e Grecia indipendente.
Si apprende intanto che nel primo trimestre del 2012 l’economia greca si è ridotta del 6,2 per centoanno su un anno. La conferma arriva dall’Istituto statistico greco. Nel quarto trimestre del 2011 il Pil greco aveva subito una contrazione del 7,5 per cento. L’Unione europea ha previsto che il Pil greco si contrarrà del 4,7 per cento nel 2012.
LE REAZIONI - Sono arrivati a stretto giro i commenti ai falliti negoziati di Atene. “E’ meglio che i greci affrontino le difficoltà” in cui si trovano “in un contesto di disciplina e solidarietà europea che da soli” ha dichiarato il commissario europeo al Mercato interno ed ai servizi finanziari, Michel Barnier. “I leader greci sono stati eletti e il popolo greco è stato consultato – ha affermato in una conferenza stampa al termine dell’Ecofin – Il destino europeo della Grecia è nelle sue mani”.
“Nuove elezioni in Grecia rischiano di aprire scenari incontrollabili. Se c’è un solo margine per scongiurare il peggio, che venga utilizzato ora e subito” è quanto hanno chiesto il vice presidente dell’Europarlamento Gianni Pittella e il capogruppo del Pd David Sassoli. “Di fronte al rischio di un epilogo così drammatico, è urgente un segnale di apertura da parte della troika – hanno detto – bisogna rivedere il memorandum con Atene consentendo maggiore flessibilità alle istituzioni greche. Non si può essere sordi, ciechi e comportarsi da meri burocrati di fronte al rischio che si condanni la Grecia a decenni di sacrifici e che si incrini seriamente la moneta unica, spezzando definitivamente l’Unione Europea in due”. E per il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, l’uscita dell’Italia dall’euro “sarebbe un disastro di proporzioni cosmiche”.
“Noi tutti comprendiamo che la situazione in Grecia è molto seria”, ha dichiarato al termine dell’Ecofin il ministro delle Finanze svedese, Anders Borg. “O i greci decideranno di fare cose responsabili – ha avvertito – e continueranno a rispettare gli impegni o devono ovviamente considerare se possono o meno restare membri dell’eurozona. Siamo molto vicini alla fine della strada”.
Secondo l’economista ungherese Zsolt Darvas, del prestigioso think-tank Bruegel (il cui primo presidente è stato Mario Monti), “per uscire dalla crisi la Grecia ha solo una via di uscita, votare, formare un governo e trovare un nuovo accordo con Fmi e Ue magari con piccoli aggiustamenti”. Darvas sottolinea all’Adnkronos come l’uscita dall’euro non sarebbe affatto la soluzione ai guai della Grecia: modificando i termini del risanamento fiscale, spiega, “la crescita economica sarebbe più debole e la disoccupazione crescerebbe ulteriormente: con un’uscita dall’euro per tutta l’economia greca le conseguenze sarebbero orribili e il paese dovrebbe affrontare una recessione ancora peggiore”.
Ma la possibilità di una uscita “ordinata” della Grecia dall’euro è stata evocata oggi dal direttore del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde. In un’intervista al canale all news France 24 la Lagarde ha spiegato che “se gli impegni di bilancio di questo paese non dovessero essere più onorati si possono operare opportune revisioni”. Ciò può significare – ha aggiunto il direttore dell’Fmi – sia finanziamenti aggiuntivi, un tempo maggiore oppure un nuovo meccanismo di uscita che in questo caso potrebbe essere un’uscita ordinata” di Atene dall’euro.
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