Svolta nelle indagini: un video ha ripreso il killer. La procura: abbiamo buone immagini. Cade la pista mafiosa
La pista mafiosa sembra ormai esclusa. L’autore dell’attentato di ieri davanti alla scuola Francesca Morvillo di Brindisi in cui è morta Melissa Bassi, 16 anni, studentessa dell’Istituto superiore per il turismo e la moda, e sono state ferite una decina di persone, alcune in modo grave, potrebbe invece essere “una persona in guerra con il mondo”. Gli inquirenti propendono per il gesto isolato. Ipotesi accreditata dalle immagini recuperate da una telecamera di sorveglianza nelle vicinanze.
“ESCLUSA LA PISTA MAFIOSA” - “Non ci hanno regalato queste immagini ce le siamo andate a cercare nelle vicinanze del teatro della strage” sottolinea il procuratore di Brindisi Marco di Napoli, nel corso di una conferenza stampa -. In termini di probabilita’, non in termini di certezza, ci e’ sembrato di poter escludere la matrice mafiosa – aggiunge. Un’analisi condivisa anche dal procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. Potrebbe essere un gesto isolato”.
IMMAGINI DA TELECAMERA - Il procuratore riferisce poi che le immagini riprese dalla telecamera di sorveglianza “accreditano l’ipotesi che l’ordigno sia stata azionato da un telecomando. Si tratta di un congegno che opera a distanza e che consente di vedere la scena da lontano”, ha aggiunto. E ha spiegato: “Potrebbe essere il gesto di una persona che si sente in guerra con tutto il mondo o che si sente vittima del mondo. Potrebbe trattarsi anche di una persona che tende a creare una tensione sociale, con una ideologia”. Il cassonetto all’interno del quale sarebbe stato posizionato l’ordigno “e’ possibile -ha continuato Dinapoli- che sia stato spostato al ridosso dell’avvenimento. Non era cosi’ grande e quindi poteva essere spostato da un uomo solo”. Il procuratore ha anche spiegato che il telecomando utilizzato e’ di tipo “volumetrico” cioe’ puo’ essere azionato “al passaggio di una persona”. “A nostro giudizio c’e’ una volonta’ stragista” ha detto il procuratore. “Infatti nel registro abbiamo iscritto il reato di strage”. Dinapoli ha anche spiegato che “la zona era a vista” da parte dell’attentatore. E inoltre ha spiegato che gli inquirenti hanno “cercato le immagini di tutte le telecamere nelle vicinanze del teatro della strage”. Si tratta di immagini girate di giorno definite da Dinapoli significative e importanti”.
“Sembra il gesto di una persona isolata ma non possiamo escludere collaborazioni” ha aggiunto il procuratore capo di Brindisi spiegando che si sta lavorando in “perfetta sintonia tra Carabinieri e Polizia di Stato” e che la sua Procura sta lavorando in “grande sintonia con la Procura distrettuale antimafia di Lecce e con la Procura generale di Lecce”. Al momento “non si capisce esattamente il movente. Noi abbiamo iscritto il reato di strage ma il movente puo’ essere di ogni genere”, ha aggiunto. “Non navighiamo al buio ma siamo ancora lontani dalla meta”, ha sottolineato Dinapoli.
“Abbiamo contestato il reato di strage, articolo 422 del Codice penale, punito con l’ergastolo perche’ e’ morta una persona ma il reato e’ contestato a persone da identificare. Non abbiamo iscritto nessuno nel registro degli indagati” riferisce il procuratore capo di Brindisi. Si sono “fatti passi in avanti”, ha aggiunto e “le indagini proseguono a 360 gradi”, ha concluso Dinapoli.
INTERROGATORI DELLA NOTTE - Nella notte erano state interrogate in Questura due persone che però, a quanto risulta all’ADNKRONOS, avrebbero fornito degli alibi. Uno dei due sospettati è un ex militare, esperto di elettronica.
Gli inquirenti possono contare anche su una squadra di specialisti del Ris di Roma composta da esperti di chimica, balistica ed esplosivi inviata dal Comando generale dell’Arma dei carabinieri. Ai fini dell’indagine, e’ stata poi costituita una speciale task force investigativa formata da 11 carabinieri del Ros (Raggruppamento operativo speciale) effettivi al reparto ‘Crimini violenti’. In Puglia inoltre, riferiscono all’Adnkronos fonti investigative, e’ stato rafforzato il dispositivo territoriale con l’impiego di 50 miliatari della Compagnia intervento operativo del battaglione Puglia.
LE CONDIZIONI DELLE FERITE - Restano gravi le condizioni della ragazza di 16 anni in pericolo di vita, trasferita ieri pomeriggio a Lecce. La ragazza, gravemente ferita alla zona toracica e addominale dall’esplosione avvenuta ieri mattina davanti all’istituto Falcone Morvillo di Brindisi, sta lottando con tutte le sue forze.
Condizioni stazionarie e parametri vitali buoni per le due ragazze ricoverate nel centro ustioni dell’ospedale ‘Perrino’ di Brindisi. Per entrambe le pazienti viene confermata la prognosi riservata. Per le altre due ricoverate in Chirurgia Plastica le condizioni sono anche esse stazionarie, parametri vitali soddisfacenti.
FIORI PER MELISSA - Sul luogo dell’esplosione davanti all’Istituto Professionale ”Falcone Morvillo”oggi sono stati lasciati i primi mazzi di fiori per Melissa Bassi, vittima dell’attentato. La 16enne di Mesagne studiava moda con il sogno di diventare stilista. Melissa era la figlia unica amatissima di un manovale, Mario, e di una casalinga, Rita. Tutte le mattine la ragazza usciva dalla sua abitazione in via Torre a Mesagne per andare a scuola, proprio davanti all’abitazione c’e’ la fermata del pullman dove incontrava le altre compagne di banco o le altre studentesse di Mesagne. L’Istituto Professionale ”Morvillo Falcone” ha infatti una popolazione scolastica prevalentemente femminile. Il marciapiede della scuola e il punto esatto dell’esplosione, dove ci sono ancora i segni della terribile deflagrazione, sono punteggiati di rose e piantine, come segno di affetto per la ragazza che e’ stata vittima dell’esplosione, di solidarieta’ per la compagna che lotta contro la morte all’ospedale di Lecce e per le altre ragazze ricoverate all’ospedale di Brindisi.
Questa mattina c’è stata una ‘processione’ di cittadini in via Galanti a Brindisi nei pressi dell’Istituto professionale. Numerosi i fiori deposti proprio accanto al muretto delimitato da alune transenne e presidiato dalle forze dell’ordine. Qualcuno ha affisso una foto della ragazza uccisa vicino all’inferriata. Tra i cittadini si notano anche molti bambini accompagnati dai genitori. “Siete solo degli assassini” e’ scritto in uno dei biglietti lasciati sul muretto insieme a tanti altri messaggi e pensieri alla giovane. “Potrete minacciarci, colpire i nostri uomini, far saltare le nostre case, violentarci… ma non toccate i nostri figli! Non ci sara’ un posto sicuro per proteggervi dalla nostra rabbia”. “Ciao Melissa”, questo il testo di un altro messaggio lasciato accanto alla scuola firmato ‘una mamma’.
CAROVANA ANTIMAFIE Oggi intanto la Carovana antimafie fa tappa a Mesagne, il paese di Melissa Bassi e delle cinque studentesse ferite ieri nell’attentato alla scuola di intitolata alla moglie di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo. Mesagne, a 15 chilometri da Brindisi e tristemente famosa per essere stata la culla della Sacra Corona Unita di Pino Rogoli, sta reagendo con una forte ondata di indignazione all’attentato in cui sono rimaste coinvolte sei giovanissime concittadine e vuole dimostrare di essere invece un Comune che lotta per la legalita’.
La tappa della Carovana (Arci, Libera e Avviso Pubblico in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil) era stata fissata per portare il saluto e la solidarieta’ al presidente della locale Associazione Antiracket ed Antiusura, Fabio Marini. Ora assume maggior rilievo dopo il vile attentato davanti all’Istituto ”Morvillo Falcone” di Brindisi. Prevista la presenza del sindaco Franco Scoditti, del presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e del coordinatore nazionale della Carovana Antimafie Alessandro Cobianchi.
IMMAGINI DA TELECAMERA - Il procuratore riferisce poi che le immagini riprese dalla telecamera di sorveglianza “accreditano l’ipotesi che l’ordigno sia stata azionato da un telecomando. Si tratta di un congegno che opera a distanza e che consente di vedere la scena da lontano”, ha aggiunto. E ha spiegato: “Potrebbe essere il gesto di una persona che si sente in guerra con tutto il mondo o che si sente vittima del mondo. Potrebbe trattarsi anche di una persona che tende a creare una tensione sociale, con una ideologia”. Il cassonetto all’interno del quale sarebbe stato posizionato l’ordigno “e’ possibile -ha continuato Dinapoli- che sia stato spostato al ridosso dell’avvenimento. Non era cosi’ grande e quindi poteva essere spostato da un uomo solo”. Il procuratore ha anche spiegato che il telecomando utilizzato e’ di tipo “volumetrico” cioe’ puo’ essere azionato “al passaggio di una persona”. “A nostro giudizio c’e’ una volonta’ stragista” ha detto il procuratore. “Infatti nel registro abbiamo iscritto il reato di strage”. Dinapoli ha anche spiegato che “la zona era a vista” da parte dell’attentatore. E inoltre ha spiegato che gli inquirenti hanno “cercato le immagini di tutte le telecamere nelle vicinanze del teatro della strage”. Si tratta di immagini girate di giorno definite da Dinapoli significative e importanti”.
“Sembra il gesto di una persona isolata ma non possiamo escludere collaborazioni” ha aggiunto il procuratore capo di Brindisi spiegando che si sta lavorando in “perfetta sintonia tra Carabinieri e Polizia di Stato” e che la sua Procura sta lavorando in “grande sintonia con la Procura distrettuale antimafia di Lecce e con la Procura generale di Lecce”. Al momento “non si capisce esattamente il movente. Noi abbiamo iscritto il reato di strage ma il movente puo’ essere di ogni genere”, ha aggiunto. “Non navighiamo al buio ma siamo ancora lontani dalla meta”, ha sottolineato Dinapoli.
“Abbiamo contestato il reato di strage, articolo 422 del Codice penale, punito con l’ergastolo perche’ e’ morta una persona ma il reato e’ contestato a persone da identificare. Non abbiamo iscritto nessuno nel registro degli indagati” riferisce il procuratore capo di Brindisi. Si sono “fatti passi in avanti”, ha aggiunto e “le indagini proseguono a 360 gradi”, ha concluso Dinapoli.
INTERROGATORI DELLA NOTTE - Nella notte erano state interrogate in Questura due persone che però, a quanto risulta all’ADNKRONOS, avrebbero fornito degli alibi. Uno dei due sospettati è un ex militare, esperto di elettronica.
Gli inquirenti possono contare anche su una squadra di specialisti del Ris di Roma composta da esperti di chimica, balistica ed esplosivi inviata dal Comando generale dell’Arma dei carabinieri. Ai fini dell’indagine, e’ stata poi costituita una speciale task force investigativa formata da 11 carabinieri del Ros (Raggruppamento operativo speciale) effettivi al reparto ‘Crimini violenti’. In Puglia inoltre, riferiscono all’Adnkronos fonti investigative, e’ stato rafforzato il dispositivo territoriale con l’impiego di 50 miliatari della Compagnia intervento operativo del battaglione Puglia.
LE CONDIZIONI DELLE FERITE - Restano gravi le condizioni della ragazza di 16 anni in pericolo di vita, trasferita ieri pomeriggio a Lecce. La ragazza, gravemente ferita alla zona toracica e addominale dall’esplosione avvenuta ieri mattina davanti all’istituto Falcone Morvillo di Brindisi, sta lottando con tutte le sue forze.
Condizioni stazionarie e parametri vitali buoni per le due ragazze ricoverate nel centro ustioni dell’ospedale ‘Perrino’ di Brindisi. Per entrambe le pazienti viene confermata la prognosi riservata. Per le altre due ricoverate in Chirurgia Plastica le condizioni sono anche esse stazionarie, parametri vitali soddisfacenti.
FIORI PER MELISSA - Sul luogo dell’esplosione davanti all’Istituto Professionale ”Falcone Morvillo”oggi sono stati lasciati i primi mazzi di fiori per Melissa Bassi, vittima dell’attentato. La 16enne di Mesagne studiava moda con il sogno di diventare stilista. Melissa era la figlia unica amatissima di un manovale, Mario, e di una casalinga, Rita. Tutte le mattine la ragazza usciva dalla sua abitazione in via Torre a Mesagne per andare a scuola, proprio davanti all’abitazione c’e’ la fermata del pullman dove incontrava le altre compagne di banco o le altre studentesse di Mesagne. L’Istituto Professionale ”Morvillo Falcone” ha infatti una popolazione scolastica prevalentemente femminile. Il marciapiede della scuola e il punto esatto dell’esplosione, dove ci sono ancora i segni della terribile deflagrazione, sono punteggiati di rose e piantine, come segno di affetto per la ragazza che e’ stata vittima dell’esplosione, di solidarieta’ per la compagna che lotta contro la morte all’ospedale di Lecce e per le altre ragazze ricoverate all’ospedale di Brindisi.
Questa mattina c’è stata una ‘processione’ di cittadini in via Galanti a Brindisi nei pressi dell’Istituto professionale. Numerosi i fiori deposti proprio accanto al muretto delimitato da alune transenne e presidiato dalle forze dell’ordine. Qualcuno ha affisso una foto della ragazza uccisa vicino all’inferriata. Tra i cittadini si notano anche molti bambini accompagnati dai genitori. “Siete solo degli assassini” e’ scritto in uno dei biglietti lasciati sul muretto insieme a tanti altri messaggi e pensieri alla giovane. “Potrete minacciarci, colpire i nostri uomini, far saltare le nostre case, violentarci… ma non toccate i nostri figli! Non ci sara’ un posto sicuro per proteggervi dalla nostra rabbia”. “Ciao Melissa”, questo il testo di un altro messaggio lasciato accanto alla scuola firmato ‘una mamma’.
CAROVANA ANTIMAFIE Oggi intanto la Carovana antimafie fa tappa a Mesagne, il paese di Melissa Bassi e delle cinque studentesse ferite ieri nell’attentato alla scuola di intitolata alla moglie di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo. Mesagne, a 15 chilometri da Brindisi e tristemente famosa per essere stata la culla della Sacra Corona Unita di Pino Rogoli, sta reagendo con una forte ondata di indignazione all’attentato in cui sono rimaste coinvolte sei giovanissime concittadine e vuole dimostrare di essere invece un Comune che lotta per la legalita’.
La tappa della Carovana (Arci, Libera e Avviso Pubblico in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil) era stata fissata per portare il saluto e la solidarieta’ al presidente della locale Associazione Antiracket ed Antiusura, Fabio Marini. Ora assume maggior rilievo dopo il vile attentato davanti all’Istituto ”Morvillo Falcone” di Brindisi. Prevista la presenza del sindaco Franco Scoditti, del presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e del coordinatore nazionale della Carovana Antimafie Alessandro Cobianchi.
Social