L’addio a Melissa, Mesagne si ferma per l’ultimo saluto. In diecimila per onorare la studentessa
La piazza di fronte alla Chiesa Madre di Mesagne è piena: tutta la città si è fermata per dare l’ultimo addio a Melissa Bassi, la giovane studentessa rimasta uccisa dalle bombe piazzate, ancora non si sa per quale folle motivo, vicino all’Istituto Professionale Morvillo-Falcone di Brindidi.
La bara bianca è entrata in chiesa intorno alle 15 e al suo passaggio il silenzio è stato rotto da un lungo applauso delle persone presenti per onorare Melissa. Ragazzi, amici e compagni di scuola, la testa bassa e gli occhi pieni di lacrime. Hanno appeso striscioni con foto e scritte, saluti alla loro amica, dediche come sui diari di scuola per accompagnare il suo ultimo viaggio.
Mesagne si è fermata e si è riunita in lutto accanto alla famiglia Bassi: chiusi negozi e uffici, le serrande abbassate con cartelli di cordoglio. E’ un giorno terribile, non si può morire così dice qualcuno, è ingiusto.
Presenti le massime autorità dello stato: il Presidente del Consiglio Monti, i presidenti di Camera e Senato Fini e Schifani e il ministro degli Interni Cancellieri.
Il padre di Melissa, distrutto, è entrato in chiesa stringendo al petto una foto della moglie Rita, ricoverata in ospedale: la notizia della morte di Melissa sabato è stata troppo forte.
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