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Trema ancora l’Emilia, terrore nelle zone già colpite. 15 morti, altri 5mila sfollati

Trema ancora l’Emilia, terrore nelle zone già colpite. 15 morti, altri 5mila sfollati

Una forte scossa di terremoto è stata avvertita questa mattina alle 9 in tutto il Nord Italia, dalla Lombardia al Veneto, all’Emilia Romagna e fino a Firenze. La terra ha tremato a Modena, Ravenna, Bologna, a Milano, Torino, Padova e Treviso e anche in Valle d’Aosta.
L’epicentro del terremoto è stato in Emilia, nel modenese, nei comuni di Medolla, tra Parma e Ferrara, Mirandola e Cavezzo, la magnitudo di 5.8 della scala Richter con profondità 9.6 km, secondo i rilievi registrati dall’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
In Emilia sono state registrate intorno alle 13 altre due forti scosse, una di magnitudo 5.3 a una profondità di 6,8 km e un’altra di magnitudo 5.1 a 11 km di profondità.
Il bilancio al momento è di 15 morti accertati dai sanitari dal 118 e di quattro o cinque dispersi. A comunicarlo è stato il capo della Protezione civile Franco Gabrielli dalla sede della protezione civile di Modena, a Marzaglia. La violenta scossa di terremoto che si è abbattutta oggi alle 9 sull’Emilia “non è stata una scossa di assestamento, ma un nuovo terremoto”, indipendente cioè da quello altrettanto violento che si è verificato il 20 maggio sempre in Emilia, ha precisato il capo della Protezione civile. ”Dobbiamo riazzerare le lancette” ha aggiunto Gabrielli, rimarcando che la priorità al momento è “il soccorso ai dispersi”.
Dei 15 morti accertati, sei sono a Medolla. La cittadina del modenese è quella che per ora ha pagato il prezzo più alto del sisma.
Sono oltre 5mila le persone evacuate dalle loro abitazioni dopo le nuove scosse: 4.500 solo nel Modenese e le altre tra le province di Bologna e Ferrara, secondo quanto riferisce la Regione Emilia Romagna. La Protezione civile sta lavorando per rafforzare (con un migliaio di posti) le strutture già esistenti, mentre grazie all’aiuto di altre regioni saranno attrezzati 5 nuovi campi di accoglienza con 1.250 posti. In aumento anche gli alberghi disponibili ad ospitare la popolazione delle zone colpite. A Crevalcore due treni speciali con cuccette e posti letto accoglieranno circa 450 sfollati.
Delle vittime, tre operai sono morti a San Felice sul Panaro nel crollo di un capannone industriale, stessa sorte per due persone morte a Mirandola. Altre due persone hanno perso la vita nel crollo della loro abitazione, rispettivamente, a Concordia e a Finale Emilia. Un’ottava persona è deceduta a Rovereto sul Secchia, si tratta del parroco. Il sacerdote è deceduto a causa del parziale crollo della chiesa in cui prestava il suo servizio.
Mentre una donna è morta nel villaggio artigianale di Cavezzo, in provincia di Modena, nel cedimento dell’edificio industriale in cui lavorava. E’ quanto ha riferito la Polizia municipale spiegando che in tutto il centro storico della cittadina “ci sono tantissimi crolli anche delle abitazioni private”. Il sindaco di Medolla, Filippo Molinari, ha poi confermato all’Adnkronos la morte di un operaio, rimasto ucciso dal crollo dell’Emotronic, azienda del biomedicale che ha sede in via Statale.
A Medolla è stato evacuato anche il Comune dove, riferisce Molinari, “sono caduti i mobili e i controsoffitti”. Evacuata anche la scuola media dove i ragazzi delle terze preparavano l’esame conclusivo. Decine gli sfollati nel centro storico a causa di numerosi crolli, ma per il momento non risulterebbero feriti gravi. Un intero nucleo abitativo in via Grande è stato evacuato perché esattamente sopra ad uno degli epicentri del sisma. In zona i danni sono gravi ed evidentissimi. “Stiamo allestendo una tensostruttura nella piazza del Municipio” ha concluso il sindaco.
Una delle vittime in Emilia risulta essere un cittadino cinese. Lo ha confermato il Consolato generale cinese di Milano all’agenzia Nuova Cina, che non ha però fornito ancora l’identità della vittima.
Sono crollati anche edifici già fortemente danneggiati dalla scossa del 20 maggio scorso. Saltati i collegamenti telefonici dei cellulari. A San Felice sul Panaro è crollata la torre dell’Orologio e anche fabbriche e diversi edifici, già compromessi dal precedente sisma, sono stati seriamente danneggiati. “La torre dell’Orologio è crollata – ha spiegato all’Adnkronos il vicesindaco di San Felice Giovanni Giovanelli – sono crollate alcune fabbriche ed edifici hanno avuto peggioramenti”. “La situazione è disastrosa” ha affermato all’Adnkronos il comandante della polizia municipale di San Felice sul Panaro Cristina Remondi, che ha effettuato sopralluoghi.
Coinvolto anche il Comune di San Possidonio dove è attivo il campo della protezione civile allestito dalla Toscana. Il terremoto ha provocato molti crolli, tra i quali anche il campanile della locale chiesa, e molte persone hanno cercato rifugio proprio al campo allestito dalla Colonna mobile della Regione Toscana.
A Modena sono stati evacuati tutti gli uffici del Comune in Piazza Grande, l’orologio del Municipio si è fermato alle 9.01 orario della prima scossa di magnitudo 5.8. Evacuato anche un condominio in viale Amendola. Oggi e domani sospesa ogni attività all’Università. Domani scuole chiuse anche a Sassuolo.
Evacuato, in via precauzionale, l’ospedale di Carpi. I pazienti della Rianimazione saranno ospitati nelle strutture di Parma. Sempre in via precauzionale, sono state effettuate alcune evacuazioni a Reggiolo, Correggio e Cento.
A Bologna per lo spavento la gente si è riversata in strada e anche qui sono andati fuori uso i collegamenti telefonici cellulari. Alcune scuole sono state temporaneamente evacuate. Gli studenti sono stati fatti uscire dalle aule dagli insegnanti in via precauzionale. Il Comune è stato evacuato, chiusa l’università, dieci famiglie sono sfollate.
In provincia di Bologna, il sisma ha colpito in particolare i comuni di Crevalcore e Sant’Agata Bolognese. A Crevalcore il castello in località Ronchi ha subito ulteriori crolli. In mattinata, per precauzione è stato evacuato il centro storico cittadino: circa 2mila le persone sfollate, il polo sanitario è stato evacuato. Ingentissimi i danni al patrimonio artistico e architettonico. A San Matteo della Decima è stato seriamente danneggiato il Castello Giovannina mentre sono in corso verifiche su case e capannoni.
A Ferrara scuole chiuse fino al 31. A quanto apprende l’Adnkronos, il sindaco Tiziano Tagliani sarebbe deciso a chiedere la chiusura anticipata dell’anno scolastico.
Il sisma è stato avvertito distintamente in tutto il territorio della provincia di Firenze e nel Mugello. In molte scuole fiorentine è scoppiato il panico, sono state interrotte le lezioni e sono stati predisposti i piani di evacuazione. In alcune vie, la gente è scesa in strada, in via precauzionale. La terra ha tremato anche a Prato, Pistoia, Montecatini, Livorno, Lucca, Viareggio e Pisa dove è stato chiuso il Palazzo della Sapienza, che ospita l’Ateneo. Nel Comune di Massa la caduta di qualche calcinaccio ha provocato la chiusura precauzionale di una scuola per le verifiche sismiche del caso.
Anche tra Padova e Treviso molte persone spaventate si sono riversate in strada, mentre a Milano e hinterland alcuni palazzi, sede prevalentemente di uffici, sono stati fatti evacuare per motivi di sicurezza. Nel Milanese sono state evacuate otto scuole. Nella provincia di Mantova si contano sette feriti provenienti dalla zona di Pieve di Coriano, ricoverati in condizioni non gravi presso il presidio ospedaliero del Comune.
A Venezia hanno tremato anche i palazzi del centro storico. Rilevati anche problemi sulla rete telefonica cellulare. Un operaio impegnato nella messa in sicurezza della chiesa di Salara (Rovigo) è rimasto ferito. Al momento della scossa l’uomo era al lavoro ma è riuscito ad uscire dall’edificio. E’ stato subito soccorso dall’ambulanza e i medici gli hanno medicato una ferita al capo non grave.
Il sisma è stato avvertito in modo lieve anche a Torino, soprattutto nei piani alti degli edifici. Molte le telefonate ai vigili del fuoco.
Ad Aosta, per motivi precauzionali, sono stati evacuati i piani alti di Palazzo regionale, così come alla sede dell’Inps tutti i dipendenti e clienti sono stati fatti uscire dall’edificio.
Scuole e numerosi uffici pubblici evacuati e più di duecento chiamate in mezz’ora al centralino dei Vigili del fuoco a Genova. Le evacuazioni degli edifici pubblici sono avvenute in via precauzionale, molte persone sono uscite spontaneamente dalle proprie abitazioni e sono scese in strada.