Vaticano, padre Lombardi: Le voci sulle dimissioni sono senza senso. Valutiamo collaborazione con la giustizia italiana
In questi giorni ”si sono moltiplicate illazioni del tutto gratuite, amplificate da alcuni mezzi di comunicazione e che sono andate ben oltre i fatti offrendo un’immagine della Santa Sede che non risponde alla realta”’. E’ quanto ha detto stamane il Papa al termine dell’udienza generale in merito agli scandali e alle inchieste relative alla fuga di documenti riservati dal Vaticano. ”Voglio per questo rinnovare la mia fiducia, il mio incoraggiamento ai miei più stretti collaboratori – ha aggiunto Benedetto XVI – e a tutti coloro che quotidianamente con fedeltà, spirito di sacrificio e nel silenzio mi aiutano nell’adempimento del mio ministero”.
“Nonostante le nostre infedeltà e i nostri rinnegamenti abbiamo la certezza che i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili”. ”Di fronte ai contrasti nelle relazioni umane e spesso anche famigliari -ha continuato il Papa- siamo portati a non perseverare nell’amore gratuito che costa sacrificio, invece Dio non si stanca di avere pazienza con noi e ci precede ci viene incontro per primo, e il suo amore non fa calcoli e non ha misura”.
”Gli avvenimenti successi in questi giorni circa la Curia e i miei collaboratori hanno recato tristezza nel mio cuore – ha concluso -, ma non si è mai offuscata la ferma certezza che nonostante la debolezza dell’uomo, le difficoltà e le prove, la Chiesa è guidata dallo Spirito Santo e il Signore mai le farà mancare il suo aiuto per sostenerla nel suo cammino”.
Il direttore della Sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi ha detto che le voci “sulle dimissioni del Papa sono elucubrazioni di alcune persone, che non interpretano in alcun modo il pensiero della Curia e della Chiesa universale”. ”Quelli che ne parlavano prima, come Giuliano Ferrara e altri – ha detto ancora Lombardi – sono gli stessi che ne parlano ora. Non ho l’impressione che ci sia stata una novità nelle posizioni, non sono cose che ritengo particolarmente rilevanti o degne di considerazione. Molti, invece, insistono in questo momento nel voler mostrare la piena solidarietà al Papa, anzi un apprezzamento universale della figura del Santo Padre e della sua superiorità morale e spirituale in una situazione di questo genere”.
Il direttore della Sala stampa della Santa Sede ha proceduto anche oggi a una serie di smentite sulle notizie apparse in questi giorni sulla stampa in merito all’inchiesta in corso in Vaticano sulla fuga di documenti riservati. In particolare, ha detto che ”non sono state fatte intercettazioni. Se ne parlò anche all’epoca del caso di monsignor Viganò (l’attuale nunzio a Washington ed ex Segretario del Governatorato, alcune sue lettere vennero pubblicate dai giornali, ndr), non ci furono allora e nemmeno adesso”. ”Ribadisco con totale convinzione -ha aggiunto- che non sono state trovate buste con indirizzi dei destinatari, poi ognuno può dire ciò che vuole e assumersi le sue responsabilità”.
E a chi gli chiedeva se corrispondeva al vero che don Georg avesse avuto un colloquio con l’indagato sulla divulgazione dei documenti ha risposto: ”Sarebbe strano che don Georg Gaenswein non abbia mai parlato con l’assistente di camera del Papa, Paolo Gabriele di questa vicenda, direi anzi che troverei surreale il fatto che non avessero parlato fra di loro”.
Nel prossimo futuro, in base a quanto emergerà dalle indagini, ha detto il direttore della Sala Stampa, si valuterà pure la possibilità della collaborazione con la giustizia italiana. “In merito al rapporto con la giustizia italiana – ha detto Lombardi – bisognerà vedere in modo approfondito il quadro che risulta dagli interrogatori e da altre eventuali indagini, dalle dimensioni delle responsabilità di altre persone che possono emergere, quindi si valuterà se interpellare la giustizia italiana attraverso le varie forme di collaborazione”.
La sfiducia al presidente dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi è stata una scelta del board laico dell’istituto, non del cardinale Tarcisio Bertone. ”E’ stato il Consiglio di Sovrintendenza e non la commissione cardinalizia di vigilanza (presieduta dal card. Bertone, ndr) che ha sfiduciato Gotti Tedeschi, si è trattato di una decisione autonoma del board dei laici, la commissione cardinalizia ne ha preso nota”. Non è stata una decisione ”guidata dal Segretario di Stato”. ”Sarà poi la commissione dei cardinali – ha aggiunto Lombardi – a dover procedere alla nuova governance dell’istituto”. Tuttavia Lombardi ha spiegato che il comunicato, diffuso dalla Sala stampa della Santa Sede, nel quale si dava notizia della sfiducia al presidente dello Ior, era stato autorizzato dalla Segreteria di Stato il che però non significa che quest’ultima abbia preso la decisone.”Non c’è stata nessuna colazione d’affari del cardinale Bertone , con Giuseppe Profiti e altre personalità per decidere il futuro dello Ior. Nella maniera piu’ assoluta” ha detto padre Lombardi.
Nel prossimo futuro, in base a quanto emergera’ dalle indagini, si valutera’ pure la possibilita’ della collaborazione con la giustizia italiana. E’ quanto ha detto stamane il direttore della Sala stampa della Santa Sede incontrando i giornalisti per fare il punto sulle indagini relative alla fuga di documenti riservati dal Vaticano.
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