Festa del 2 giugno, sobrietà per i terremotati senza reparti a cavallo e frecce tricolore
Giorgio Napolitano aveva promesso che le celebrazioni per la festa della Repubblica del 2 giugno sarebbero state improntate alla sobrietà. E così è stato. Con la deposizione di una corona d’alloro alla tomba del milite ignoto, il capo dello Stato ha dato il via alle celebrazioni con la tradizionale parata ai Fori imperiali. Prima della sfilata un minuto di silenzio in memoria delel vittime del terremoto. Ridimensionato il programma, senza reparti a cavallo né frecce tricolori.
Nei giorni scorsi la polemica, nata su Twitter e Facebook, contro le spese per la parata militare: “I soldi vadano ai terremotati”. Richiesta a cui il capo dello Stato aveva risposto dicendo che “sarà un due giugno dedicato alla memoria delle vittime”.
La festa del 2 giugno non è mai stata “una cerimonia esteriore – ha detto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano -, ma un segnale importante di coesione nazionale: e più che mai oggi ci appare tale e ci conforta in relazione alle prove da affrontare nel sistema Paese”. Una cerimonia, ha aggiunto il Capo dello Stato, che ha “un significato di leale adesione e sostegno all’ordine repubblicano, nella sua articolazione unitaria. E ciò fin dal primo insediamento in Quirinale della più alta magistratura dello Stato”. “E’ rimasta impressa nella mia memoria di giovane deputato eletto nel 1953 e invitato l’anno successivo a questo ricevimento, l’immagine del presidente Luigi Einaudi cui facevano corona proprio qui gli esponenti delle maggiori opposte forze politiche”.
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