A picco la capacità di risparmiare delle famiglie: meno 28% in quattro anni
La crisi ha messo a dura prova la capacità di risparmiare delle famiglie; si è passati da 130,2 miliardi del 2007 (ultimo anno pre crisi) a 93,4 miliardi, con una riduzione del 28,2% (36,7 mld). E’ quanto emerge dalle tabelle contenute nel rapporto Istat 2012, elaborate dall’Adnkronos. Il reddito disponibile lordo delle famiglie, nello stesso periodo, è aumentato del 2,1%, passando da 1.031,7 miliardi a 1.053,1 miliardi. La capacità di risparmio rispetto al reddito è quindi passata in quattro anni dal 12,6% all’8,9%, con una riduzione di 3,7 punti percentuali.
Nello stesso periodo la spesa per consumi finali è aumentata del triplo, rispetto all’incremento del reddito disponibile, (+6,3%), arrivando a 962,6 miliardi di euro. Le tabelle dell’Istituto di statistica mostrano che il trend negli ultimi 20 anni è stato oscillante, con il valore massimo di risparmio raggiunto nel 1991. Venti anni fa, infatti, la capacità di risparmio era pari a 134,9 miliardi (23,7% del reddito disponibile), ma dieci anni dopo, nel 2001, era già scesa a 112 miliardi (13,3% del reddito disponibile). Negli ultimi 10 anni le famiglie hanno cercato di invertire la rotta, arrivando vicino ai valori dello scorso secolo solo nel 2005, con 134,4 miliardi. Poi si è tornati a scendere, con un’impressionante accelerata negli anni della crisi.
A far lievitare la spesa delle famiglie per i consumi interni è, in primo luogo, la casa, insieme a combustibili ed energia. Lo scorso anno l’assegno staccato è stato di 220,4 miliardi di euro, con un incremento del 17,1% rispetto al 2007. Aumento sopra la media della spesa per ‘istruzione’, che registra un +11%, arrivando a 9,7 miliardi. Per le bevande alcoliche e tabacco, negli ultimi anni sottoposta a numerosi ritocchi delle accise, l’incremento e’ stato dell’8,7% e la spesa è arrivata a 26,9 miliardi. Proseguendo con la classifica degli aumenti registrati dalle famiglie per l’acquisto dei consumi, segue la ricerca a la cultura che, con 70,1 miliardi, aumenta del +7,3%. Crescita vicina alla media per la voce trasporti, che registra un +6,9%, arrivando a 28 miliardi.
Sostanzialmente stabile negli ultimi 4 anni, invece, è rimasta la voce comunicazioni, cresciuta solo dello 0,3% (a 124,6 miliardi di euro); che conferma il terzo posto per spesa in termini assoluti, subito dopo i capitoli ‘casa, combustibili, energia’ e ‘alimentari e bevande non alcoliche’. Unico capitolo che registra una riduzione, dal 2007 al 2011, è la sanità, che scende dell’1,5% indietreggiando a 23,1 miliardi. La spesa per gli alimenti ha registrato un incremento inferiore alla media, fermandosi a 139,1 mld (+3,1%); basso anche l’aumento che si registra per la voce mobili e arredamento, arrivata a 70 miliardi (+3,4%). Crescita inferiore per il capitolo abbigliamento e calzature, con 72,2 miliardi (+1,3%), e minima per lo svago in alberghi e pubblici esercizi, che si ferma a 99 miliardi (+0,6%).
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